Dark Mode Light Mode

CANZONI DELLA SETTIMANA: le nuove uscite discografiche (14 novembre) #NewMusicFriday

CANZONI-DELLA-SETTIMANA-46-2025

Benvenuti a Newsic Friday Vol. 46-2025: Ecco il nostro esclusivo Newsic-rating. Questa settimana la scena musicale si muove tra esplorazioni sonore e ritorni attesi. Dai dialoghi eleganti di CHARLI XCX con John Cale, alle atmosfere sospese di FKA twigs, fino alle riflessioni intime di BIRTHH  la playlist racconta un universo in continua metamorfosi. 

LA PLAYLIST

LE PAGELLE BRANO PER BRANO

CHARLI XCX con John Cale – Voto 7,50 – Charli XCX incontra John Cale e il risultato è un cortocircuito tra eleganza e ferocia. “House” respira il culto e lo traduce in un’estetica glaciale e vulnerabile, dove synth e poesia si fondono in un rito di fascinazione mutante. Irradiato.

FKA twigs –   Voto 7,50 – FKA torna a manipolare la realtà come materia malleabile: un’aliena sonora che fonde elettronica rarefatta e bagliori pop in una spirale dream ipnotica, sensuale e sfuggente. Un microcosmo che seduce proprio perché sembra provenire da altrove. Fascinosa.

Advertisement

Irene Grandi – Carmen Consoli  –  Voto 7,50 – Irene e Carmen dialogano con rara grazia in un brano che fonde intimità e presenza. La voce di entrambe avvolge l’ascoltatore in un equilibrio perfetto tra eleganza e sincerità emotiva. Brave.

Subsonica –  Voto 7,25 – I Subsonica celebrano libertà e avventura in “Radio Mogadiscio”, tessendo paesaggi sonori tra pop elettronico e geografie immaginarie. Tra memoria storica e spirito errante, il brano vibra di curiosità e leggerezza, senza perdere profondità.

SI! BOOM! VOILÁ! –  Voto 7,25 – Impulso e caos in un organismo sonoro in continuo divenire. “PINOCCHIO” pulsa tra hardcore, punk e post-rock, oscillando tra scatti viscerali e sospensioni liriche, restituendo istinto, vulnerabilità e coesione collettiva.

BIRTHH Voto 7,00 – Birthh apre un nuovo capitolo della sua vita cantando in italiano con una confessione sospesa tra fragilità e resilienza. La sua voce eterea attraversa paesaggi sonori urbani, trasformando la vulnerabilità in forza quieta. Intimo, moderno, pulsante di verità. Radioso.

Marta Del Grandi –  Voto 7,00 – Marta conduce l’ascoltatore in un viaggio intimo tra arpeggi acustici e pop luminoso, tessendo atmosfere delicate che parlano di introspezione e presenza emotiva. Un percorso personale e raffinato, misurato e avvolgente.

Dry Cleaning –  Voto 7,00 – ironico ritratto del vuoto produttivo contemporaneo. Florence Shaw declama con il consueto distacco chirurgico, mentre la band intreccia groove asciutti e sarcasmo post-punk. Disilluso, elegante e stranamente danzabile.

Delicatoni –  Voto 7,00 – I Delicatoni costruiscono un alt-pop sospeso e sognante, dove leggerezza e raffinatezza si intrecciano con intimità. Ogni dettaglio sonoro sembra galleggiare, regalando un ascolto delicato e curato.

ceneri –  Voto 7,00 – Ceneri intreccia fragilità e ossessione in una trama sonora sottile come la ragnatela che evoca. La sua voce, sospesa tra resa e consapevolezza, restituisce un’intimità sincera, mai compiaciuta. La produzione scolpisce spazi e silenzi con misura.

Altea –  Voto 7,00 – Altea trasforma la rabbia in un atto di lucidità, un gesto che vibra tra fragilità e forza. “Alto il mento” cresce come un respiro trattenuto, tra tensione e catarsi mancata. Voce e suono si fondono in un equilibrio inquieto, sincero e pulsante. Catartico.

Nitro – Salmo – Sally Cruz – Low Kidd –  Voto 7,00 – Nitro, Salmo, Sally Cruz e Low Kidd intrecciano amore e rovina in un dedalo di barre affilate, dove il sentimento si fa abrasione e la carne viva diventa metrica. Relazioni fragili e introspezioni crude emergono su un impianto sonoro che pulsa di urgenza e fatalismo. Lacerante.

5 Seconds Of Summer –  Voto 6,75 – 5 Seconds of Summer tornano a un pop rock che cresce per densità e ampiezza, costruito su chitarre pulite e un’energia calibrata. Il brano acquista corpo senza mai strafare, puntando su una solidità melodica che funziona ma non esplode. 

Mille – Amafitano –  Voto 6,75 – MILLE e Amalfitano dipingono un amore sospeso tra sogno e memoria in “L’amore visto dall’eternità”. Melodie eteree e liriche visionarie si intrecciano senza strappi, ma l’impatto emotivo resta delicato.

Davide Ambrogio  – Voto 6,75 – Davide intreccia radici arcaiche e inquietudini moderne in un racconto sonoro che cerca la riconciliazione tra uomo e natura. L’impianto concettuale affascina, ma a tratti sovrasta l’emozione. Un viaggio più cerebrale che viscerale, intriso di rigore e ritualità.

Pacì  Voto 6,75 – Pacì costruisce un ponte tra memoria e improvvisazione, dove percussioni organiche e elettronica si fondono in un flusso ancestrale. La libertà ritmica domina, ma a tratti il percorso resta sospeso tra evocazione e frammento. Primitivo.

Miley Cyrus  Voto 6,50 – Miley per Avatar intreccia pop epico e architetture cinematografiche, modulando la voce tra immedesimazione e grandiosità controllata. Il risultato è un brano imponente ma non rivoluzionario, più funzionale alla sala che davvero travolgente. 

Lewis Capaldi –  Voto 6,50 – Pacì costruisce un ponte tra memoria e improvvisazione, dove percussioni organiche e elettronica si fondono in un flusso ancestrale. La libertà ritmica domina, ma a tratti il percorso resta sospeso tra evocazione e frammento. Primitivo

Sara Baroni –  Voto 6,50 – Sara esplora nuove aperture sonore bilanciando introspezione e sperimentazione con misura. La delicatezza convive con una forza latente.

Jack Bloom –  Voto 6,50 – Jack mescola nostalgia e dance in “Where Do You Go?”, tra synth caldi, basso pulsante e una voce eterea che avvolge malinconia e desiderio. Il brano è energico ma riflessivo, capace di trasformare ricordo e assenza in movimento musicale.

Nicola Siciliano –  Voto 6,50 – Un ritratto autentico e sfaccettato, mai codificato, in cui introspezione e immediatezza convivono senza compromessi. Bello il beat stilosissimo! 

Double G –  Voto 6,50 – Double G reinterpreta la preghiera come confessione terrena, trasformando il dolore in lirica urbana. La produzione alterna tensione e resa, mentre la voce vibra di disincanto e fede spezzata. Intenso, penitente e salvifico.

Il Guru –  Voto 6,50 – Il Guru affronta il lutto e la memoria in un racconto delicato e personale, tra Sarajevo e ricordi paterni. La narrazione musicale è intima, ma a tratti trattenuta, quasi sospesa tra dolore e riflessione.

Astro –  Voto 6,50 – Astro riavvolge la pellicola della propria storia e la trasforma in un viaggio urban ruvido, percorso da pulsioni abrasive e memorie che bruciano ancora. Un ritorno alle origini senza indulgenze, diretto e muscolare. Tagliente.

Papa V – Night Skinny – Kid Yugi – Voto 6,25 – Papa, Night e Kid incendiano la traccia con barre affilate e visioni deformate dal chimico, sospese tra delirio e lucidità brutale. Il beat, ossessivo e ipnotico, inghiotte tutto in un vortice cupo da trip metropolitano. Allucinato.

Etta – Voto 6,25 – Un sarcasmo corrosivo in “Parapappa”, dove riff distorti e groove rabbiosi accompagnano un attacco frontale al pop usa e getta italiano. Ironica e tagliente, la traccia privilegia verità e rischio sull’omologazione sonora. Irridente.

Quattordici  – Voto 6,25 – Un synth pop denso e sensuale, che scorre tra introspezione e metamorfosi. Le atmosfere liquide avvolgono una scrittura precisa, capace di fondere corpo e pensiero. 

June –  Voto 6,25 – June indaga la metamorfosi interiore con grazia e timidezza. L’intimità lo-fi è autentica, la scrittura sensibile, ma manca un guizzo che scuota davvero.

Robyn   Voto 6,25 – Robyn distilla l’euforia amorosa in un vortice house che ricorda Your Love di Frankie Knuckles che pulsa di desiderio e lucidità. Tra synth incandescenti e malinconia danzante, cattura l’attimo in cui la passione diventa illusione chimica.

Meghan Trainor  – Voto 6,25 – Megan tenta di trasformare crescita personale e autoaffermazione in un pop scintillante con “Still Don’t Care”. La canzone è vivace e spensierata, ma la leggerezza rischia di diventare superficiale, senza la profondità promessa.

Zara Larsson – Muni Lung –  Voto 6,00 – Zara e Muni flirtano con elettronica e pop, ma il risultato resta un pop levigato, privo di reale slancio o rischio. Tutto scorre con piacevolezza controllata, senza lasciare segni profondi. Plasticone! 

UnFauno – Voto 6,00 – UnFauno osserva il mondo con ironia e distacco in “Mangione”, trasformando cinismo e malinconia in un pop elettricamente poetico. La strumentale gioca tra indie e elettronica, ma la tensione emotiva resta controllata, mai esplosa.

Vale Lambo – Aisha – Voto 6,00 – Vale Lambo e Aisha cercano emozione e dialogo in “CELINE”, ma il risultato resta troppo prevedibile e compiacente, tra virali suggestioni social e barre già note. Intensità e leggerezza coesistono, ma senza scintilla.

Tommaso Paradiso –  Voto 5,50 – Tommaso Paradiso continua la sua lenta mutazione in un Umberto Tozzi ultraleggero: pop levigato, innocuo, che scorre senza attrito né scosse. Melodie garbate, ma prive di mordente, come un déjà-vu che non osa cambiare direzione. Evanescente.

Mr. Rain –  Voto 5,00 – Mr. Rain resta fedele ai suoi codici: pop levigato, venature urban e un intimismo lirico che non deraglia mai dal tracciato consueto. Incapsulato nella propria comfort zone, senza rischi né scarti. Troppo prevedibile.

Baby K – Voto 4,00 – Baby dimmi, dimmi, dimmi … ripete schemi già sentiti: ritmi latini e situazioni narrative abusate che non sorprendono né emozionano. Il brano scivola senza mordente, segnando un ritorno poco ispirato. Inutile.

Add a comment Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Previous Post

Recensione: NITRO - "Incubi" [Traccia per traccia]

Next Post

Recensione concerto - WOLF ALICE: tra glamour, energia e performance da non perdere [Scaletta e Info]

Advertisement