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Recensione concerto – POST MALONE: l’uomo dai mille volti convince [Scaletta & Gallery]

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È difficile definire la musica di POST MALONE, un artista che ama sorprendere il suo pubblico con improvvise traiettorie spiazzanti e diverse tra loro.

L’ultimo di questi scarti lo ha portato ad abbracciare la musica country espressa con il suo recente album “F-1 Trillion” (matrimonio country che in realtà stride un po’ con il suo look).

Era quindi lecito attendersi nella tappa milanese del suo “The BIG ASS World Tour” (concerto che ha concluso gli I Days 2025) un orientamento verso tale stile. Lo aspettavano tutti quelli che si sono presentati con cappelli da cowboy e stivali d’ordinanza, che insieme a tanti “sosia” di Post Malone si confondevano tra il pubblico.

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Però, olè, ecco un altro salto e Austin Richard Post porta in scena un concerto in cui c’è anche il country, ma non quello più tradizionale, che fa da sottofondo ma si stratifica con altri generi, ibridandosi con il rock, il pop, abbozzi (soprattutto vocali) di rap e anche il soul. Il tutto affidandosi a una grande (anche in senso numerico) band che lo accompagna suonando ogni singola nota del concerto. A contribuire all’anima country partecipa anche una violinista che in alcuni episodi (soprattutto su “Sunflowers”) si prende i suoi spazi, mentre in altre occasioni del genere è la chitarra con i suoi assoli a diventare protagonista.

Ma lo stile musicale complesso è solo una parte del concerto dove molto conta la presenza del protagonista. “Posty” è vulcanico, empatico e allo stesso tempo drammatico, coinvolto parla molto, introducendo numerosi brani e brindando con il pubblico. Dal punto di vista fisico è inarrestabile, tiene la scena con grande carisma, si piega mettendo a dura prova ginocchia e schiena, spesso canta inginocchiato fino a toccare terra con la faccia. Più volte scende in transenna nella ricerca di un contatto fisico con il pubblico a cui durante “Pour Me a Drink” (dall’anima soul) beve qualche sorso di birra dai bicchieri che poi allunga al pubblico.

Nella sua esibizione c’è del dramma, della potenza espressiva ed emotiva ma anche un aspetto ludico con cui Post sembra giocare divertendo sé stesso e il pubblico che lo acclama.
A Milano, come capitato in altre occasioni, è tornato sul palco Jelly Roll, l’artista che apre i suoi concerti, per eseguire insieme “Losers”

Nemmeno dal palco Austin da un’immagine univoca di sé, mettendo in scena un concerto in cui tutti gli elementi che compongono la sua musica vengono assemblati tra loro, creando uno stile compatto, non destrutturato, quindi ovviamente ricco e come tale affascinante.

Potenza sonora unita a una performance interpretativa notevole, condita poi da uno spettacolo che vede fuochi, fiamme ed effetti pirotecnici, multi schermi e affascinanti fondali con immagini mozzafiato, rendono il concerto di Post Malone (pur con una scaletta più corta rispetto ad altre date) un evento interessante che ha catturato e conquistato il pubblico milanese che spesso ha accompagnato con i cori “Sei bellissimo” oltre che cantando le canzoni.

Recensione di Luca Trambusti per musicadalpalco.com (Clicca per leggere l’intero articolo)

LA SCALETTA 

Texas Tea
Wow.
Better Now
Wrong Ones
Go Flex
I Fall Apart
Losers
Goodbyes
What Don’t Belong to Me
I Ain’t Comin’ Back
Circles
White Iverson
Psycho
Pour Me a Drink
Dead at the Honky Tonk
rockstar
I Had Some Help
Sunflower
Congratulations

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