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C2C Festival 2025, da Torino al mondo: un’edizione di rinascita

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“Per Aspera Ad Astra” è il claim dell’edizione 2025 del C2C Festival a Torino, un doveroso quanto sentito omaggio a Sergio Ricciardone, Fondatore e Direttore dell’evento, scomparso prematuramente lo scorso marzo.

Arrivato alla sua ventitreesima edizione, il C2C Festival versione 2025 andato in scena dal 30 ottobre al 2 novembre con 21 esclusive e sette debutti (al solito concomitante con la Contemporary Art Week torinese) ha attirato 41.000 partecipanti di cui il 40% circa provenienti dall’estero.

Ancora una volta l’iniziativa riesce nell’intento di coniugare tendenze, artisti e avanguardie globali a un modo d’essere e una rilevanza sul territorio tipicamente sabaudi, come testimonia la lunga coda per il talk al Teatro Regio di Andrea Laszlo De Simone (cantautore torinese). Allo stesso tempo però dimostra la lungimiranza di visione del suo fondatore, Sergio aveva saputo cogliere delle tendenze in evoluzione diventate poi col tempo dei veri e propri trend anche in Italia.

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Lo stile del clubbing nel corso degli anni ha trovato una sua strada torinese in grado d’attirare persone da ogni parte del globo e candidarsi a punto di riferimento irrinunciabile dell’autunno, mantenendo intatta la sua caratteristica più attrattiva, il fascino underground, il tutto in diverse location sparse per la città e in differenti fasce orarie.

Dal punto di vista musicale, da segnalare l’esibizione di Floating Points (producer e dj britannico, all’anagrafe Sam Shepherd) che con il suo sound tanto ricercato quanto ballabile, spaziando tra diversi generi, ha dato vita a un dj set di alto livello tecnico. Ipnotico, sperimentale e decisamente meno orecchiabile, ma intrigante seppur con alcuni cali, il ritorno a Torino invece di A. G. Cook dopo la scorsa edizione.

Di nuovo in Europa al Lingotto anche Blood Orange, progetto artistico del musicista, compositore e produttore Devonté Hynes che ha stupito per le sue capacità di destreggiarsi tra vari generi con una forte identità.

A cogliere nel segno come capacità di rinnovarsi è stata anche l’esibizione di Four Tet, oltre a Nicolas Jaar questa volta con Ali Sethi, cantante di origini pakistane e acclamato romanziere.

Da New York a Torino, C2C Festival continua anche in questa edizione a creare uno spazio di dialogo creativo tra il Piemonte e il mondo con al centro la musica avant-pop. Lo fa nell’edizione più difficile, la prima senza il fondatore Sergio Ricciardone, lui non c’è più, ma la sua visione artistica rimane”, spiega Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte.

Tra le tante partnership che hanno reso possibile l’evento non manca Juventus, sempre più impegnata a rafforzare il suo brand fuori dal campo, la squadra anche per il 2025 da dato il suo nome allo spazio vip in posizione privilegiata davanti allo stage principale.

Il primo passo, quello più difficile, verso un nuovo e imprevisto corso del C2C Festival è andato nel migliore dei modi e nel solco della tradizione, nonostante tutto il futuro del clubbing a Torino e in Italia appare ancora roseo “… fino alle stelle”.

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