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Intervista – LETTUCE: È soul, è hip-hop, è funk. È qualcosa che dura più dei like

Lettuce - Press Photo - Credit Jeremy Elder

I Lettuce arrivano in Italia con il loro inconfondibile funk senza fronzoli.

Domani sabato 27 settembre la band di Boston salirà sul palco della Santeria Toscana 31 di Milano per l’unica data italiana del tour internazionale.

Anticipato dal singolo Better Than Money – un manifesto contro la mercificazione della musica che unisce il groove granitico del collettivo alle rime di Styles P – e dalla cover del classico di Keni Burke Rising to the Top, il nuovo album in arrivo a dicembre promette di ampliare ulteriormente l’universo sonoro dei Lettuce.

Con oltre trent’anni di carriera alle spalle, il sestetto resta una delle forze più vitali della scena funk contemporanea: energia live, improvvisazione e un’identità collettiva che rifiuta compromessi.

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In questa intervista, i Lettuce raccontano radici, collaborazioni e l’inesauribile fame di musica che li tiene ancora uniti sul palco.

L’INTERVISTA 

Avete scelto di reinterpretare un classico funk come “Rising to the Top” di Keni Burke. Cosa significa per voi riportare in vita un brano così iconico e come lo avete fatto vostro?

Il nostro sound è fortemente influenzato da quell’epoca musicale e dalla golden age dell’hip hop che ne è seguita. È una di quelle canzoni iconiche campionate infinite volte. Nigel Hall, il nostro straordinario tastierista e cantante, ha avuto l’ispirazione di interpretarla e in studio ci siamo divertiti a plasmarla a modo nostro.

“È soul, è hip hop, è funk. È qualcosa che dura più dei like”, dice Styles. La musica è davvero qualcosa di meglio del denaro?

La musica, secondo me, ha un valore al 100% superiore al denaro. Con l’attuale livello di avidità e con l’avvento della musica generata dall’AI, la nostra musica organica resisterà alla prova del tempo e continuerà sempre a lenire l’anima delle persone. Un valore senza fine.

Il vostro suono è descritto come “la cosa vera, senza trucchi”. Nell’era di AI, streaming e algoritmi, è più difficile che mai fare musica realmente suonata e organica?

Per noi è naturale, grazie alla chimica che abbiamo e all’amore che proviamo nel suonare insieme. Siamo orgogliosi di essere strumentisti e di portare avanti una torcia importante che i musicisti prima di noi hanno acceso.

LETTUCE è un nome pieno di significati e giochi di parole. Dopo più di trent’anni, come riflette ancora la vostra identità collettiva?

È diventato il nostro mindset, e “Lettuce” può essere usato in tanti modi diversi.

Styles P porta con sé non solo rap, ma anche una filosofia di benessere e consapevolezza. In che modo questa prospettiva ha influenzato il vostro modo di lavorare insieme?

Assolutamente. Styles P è un artista che abbiamo ammirato per anni. Lavorare con lui e stargli vicino ci ha ispirati in tanti modi, creativi, professionali e spirituali.

Il vostro nuovo album uscirà a dicembre: cosa dobbiamo aspettarci?

Ancora heavy funk, momenti psichedelici e groovy, e un disco molto versatile dal punto di vista stilistico.

Dopo più di tre decenni, cosa vi mantiene affamati e curiosi come band?

Sappiamo cosa possiamo raggiungere creativamente insieme e sappiamo che dobbiamo dedicarci tempo per arrivare a quei momenti magici di pura musica.

Cosa state ascoltando in questo periodo? Ci sono nuovi artisti che vi entusiasmano?

Ascoltiamo tutti musica molto diversa. Il nostro bassista Maverick (Erick Coomes) ha suonato il nuovo album di Thundercat e abbiamo appena ascoltato anche il nuovo disco di Jay Electronica. Ci piace scavare sempre per trovare gemme di James Brown. A volte tiriamo fuori una vecchia “Future Flavas” degli anni ’90 dalla radio newyorkese Hot 97, solo per ricordarci di quella grinta e di quel sound che nasceva quando tutti i grandi dischi jazz, soul e funk venivano campionati e si suonava vinile live in radio. È un suono che inseguiamo sempre. Ci piace molto quello che stanno facendo le etichette Big Crown Records e Daptone, e sul nostro tour bus giriamo spesso vecchi vinili soul, jazz e reggae che abbiamo collezionato negli anni in tour.

Il vostro concerto di Milano è l’unica data italiana del tour. Cosa vi aspettate da questo show e dal pubblico?

Ricordo che l’ultimo concerto a Milano fu incredibile. C’era un pubblico fantastico e lo show andò alla grande. Spero solo che la gente venga a vederci, perché stiamo suonando tantissima musica e aggiungendo cose nuove ai nostri set ogni sera. Arriveremo a Milano CALDISSIMI!! Non vediamo l’ora di tornare in Italia!

I vostri live sono noti per energia, improvvisazione e groove serrati. Quanto spazio lasciate alla spontaneità sul palco?

Il più possibile. Le canzoni sono veicoli per l’improvvisazione.

Conoscete cantanti o band italiane?

Sì! Amiamo le colonne sonore italiane di Piero Umiliani e Ennio Morricone!

INFO & BIGLIETTI 

27.09.2025 | MILANO @Santeria Toscana, 31 

CLICCA PER ACQUISTARE I BIGLIETTI 

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/lettucefunk/

 

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