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CANZONI DELLA SETTIMANA: le nuove uscite discografiche (26 settembre) #NewMusicFriday

CANZONI-DELLA-SETTIMANA-39-2025

Benvenuti a Newsic Friday Vol. 39-2025. Nuovo appuntamento con la nostra playlist del venerdì. Questa settimana tante uscite di star globali: da Mariah Carey a Doja Cat, da Rita Ora a Olivia Dean. In Italia ecco le nuove canzoni di Olly e di Rose Villain! Buon ascolto.   

LA PLAYLIST

LE PAGELLE BRANO PER BRANO

Florence + The Machine  – Voto 8,00 – Un brano che si muove tra poesia e trascendenza, scritto con Bowen degli IDLES e prodotto con Aaron Dessner. La canzone esplora il prezzo della grandezza, oscillando tra disintegrazione e rinascita, trasformando il processo creativo in un rituale emotivo e potente.

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Tame Impala – Voto 8,00 – Kevin Parker fonde l’estetica psichedelica con echi tra The Weeknd e Michael Jackson. Il testo racconta un’incapacità autoironica di affrontare la vita quotidiana, mentre la produzione avvolge l’ascoltatore in un vortice ipnotico e futuristico. Distopico genio.

Mariah Carey – Anderson.Paak  – Voto 8,00 – L’incontro tra la regina del pop-R&B e uno dei talenti più versatili dell’urban genera un brano elegante e avvolgente. La voce di Mariah resta cristallina, mentre Anderson .Paak aggiunge groove e raffinatezza ritmica. Stiloso! 

Olivia Dean  – Voto 7,75 – Un inno alla semplicità dei sentimenti. Con voce calda e naturale, Dean racconta un amore senza sovrastrutture, fatto di complicità quotidiana e autenticità. Un brano che conquista con leggerezza e fascino immediato.

Danny Brown – Voto 7,50 – Danny Brown reinventa se stesso: sobrio, vulnerabile e al centro di un mosaico sonoro di pop sperimentale e elettronica underground. Un esercizio di invenzione rap che sfida convenzioni e amplifica la sua visione avant-garde.

Fka twigs – Voto 7,25 – Un’esperienza sensoriale tra sogno e visione cinematografica: atmosfere eteree e sensualità viscerale si intrecciano in un brano che esplora desiderio, vulnerabilità e rituale. Nel suo stile. 

Juana Molina – Voto 7,25 – Juana continua il suo viaggio tra improvvisazione e suoni analogici, frutto di ore di concerti e sperimentazioni. Da ascoltare! 

Ólöf Arnalds – Voto 7,25 – Un intreccio di fragilità e metafisica, trasformando la memoria di una perdita di fede in canto sospeso e viscerale. Una riflessione intima che travalica il personale, evocando un vuoto universale e perturbante. Trascendente.

Mecna – Voto 7,25 – Mecna firma un autoritratto lucido e amaro: più che una canzone, una radiografia emotiva che scava tra disincanto e consapevolezza. Un brano che conferma la sua capacità di trasformare fragilità personali in materia universale. Autentico.

Anna and Vulkan – Voto 7,25 – Tra malinconia lirica e leggerezza sonora, fondendo ballabilità e introspezione. Un brano che trasforma il ricordo in energia danzante, sorretto da una produzione brillante e curata molto anni ottanta. Magnetico. 

Olly –  Voto 7,25 – Olly conferma la sua crescita con un brano che unisce leggerezza e profondità: melodia pop, scrittura diretta e voglia di raccontarsi senza filtri. Un esempio di cantautorato contemporaneo capace di divertire e comunicare con immediatezza. Che dire bravo… altro che miracolato! 

Tropico – Achille Lauro –  Voto 7,25 – Pop e poesia, orchestrazioni e distorsioni. L’apporto di Achille trasforma fragilità e inquietudine in forza narrativa romantica, stringendo un patto emotivo con chi ascolta.

Daniel Caesar – Bon Iver  – Voto 7,00 – Daniel Caesar e Bon Iver intrecciano voci e atmosfere sospese, dando vita a una ballata intima che unisce malinconia e spiritualità. Un incontro sonoro equilibrato, capace di suggestionare senza forzare l’impatto emotivo. Etereo.

Edda  – Voto 7,25 – Edda torna al rock con un brano ruvido e lirico, prodotto da Luca Bossi, che intreccia ribellione e sensualità. Un inno alla liberazione dai propri limiti, capace di trasformare peccato e fragilità in materia poetica. Indomito.

The Zen Circus – Voto 7,25 – Una delle realtà più solide e influenti dell’indie-rock italiano, capace di unire energia, testi incisivi e coerenza artistica. Una conferma della loro posizione di riferimento nella scena. Autorevole.

OsakaFlu – Voto 7,00 – Memoria collettiva e adolescenza pop, tra Gramsci e Baywatch, Clash e Tamagotchi. Un affresco ironico e nostalgico, sorretto da un basso ipnotico e da chitarre che oscillano tra arcade e punk. Un manifesto generazionale obliquo.

5 Seconds Of Summer – Voto 7,00 – I 5 Seconds Of Summer riaccendono l’energia delle origini, tra bassi potenti e rimandi a Prodigy e N.E.R.D. Un inno liberatorio che trasforma l’oscurità interiore in slancio collettivo, con un ritornello incisivo e immediato. 

Disclosure – Chris Lake – Voto 6,90 – Un brano che trasporta l’ascoltatore in un viaggio tra club e dancefloor, tra elettro incisivo e atmosfere immersive. Ritmi calibrati e sintetizzatori pulsanti rendono il pezzo un’esperienza contagiosa e ritmata. 

Ufos – Voto 6,90 – Un intreccio di French house e nostalgia in un brano che celebra amicizia e memoria condivisa. Un esercizio di stile elegante, di  Braxe + Falcon e dei loro amici di vecchia data, Phoenix, più evocativo che innovativo, che vive soprattutto della sua aura collettiva.

Levante – Voto 6,90 – Levante affida al silenzio un significato politico e poetico: tra sussurri e sospensioni costruisce un brano che rifugge la retorica, puntando sull’essenziale. Un invito a cogliere la forza dei gesti minimi più che delle parole.

Cosmic Crooner – Angelica – Voto 6,90 – L’unione di un gusto orchestrale e rétro di Cosmic Crooner alla voce calda e internazionale di Angelica, creando un equilibrio naturale tra inglese e italiano. Un brano che fonde tradizione pop italiana e contaminazioni contemporanee. Raffinato.

Tyler Ballgame – Voto 6,90 – Un inno rapsodico, tra echi di Lennon e Orbison, che vibra di ingenuità e ambizione. Registrato dal vivo, conserva un’urgenza autentica pur senza raggiungere piena compiutezza. Un esercizio di sincerità sonora. Idealista.

Kasabian –  Voto 6,75 – L’illusione di una leggerezza senza peso: chitarre solari e slancio vitale nascondono un sottofondo di inquietudine. Brano brillante ma non memorabile, che convince a metà, oscillando tra euforia e smarrimento

Doja Cat –  Voto 6,75 – Un esercizio di pop-urban scintillante, tra ironia e autocelebrazione. La rapper si muove con disinvoltura tra riferimenti fashion, giochi di specchi e un ritornello che è manifesto. Star globale! 

Rose Villain –  Voto 6,75 – Rose ancora una volta riesce a trasformare fragilità e solitudine in un racconto intimo, sospeso tra leggerezza e malinconia. Empatico e generazionale. 

Sophie and The Giants –  Voto 6,50 – Una dimostrazione di maestria nell’electro-pop da pista: melodie incisive, ritmi coinvolgenti e produzione lucida trasformano ogni brano in un invito a muoversi. Perfetto per il dance floor, senza eccessi.

Rita Ora –  Voto 6,50 – Un singolo elettro-pop sensuale e curato. Una traccia che gioca sul tema della trasformazione e dell’autoscoperta, con voce intensa, synth cristallini e beat ombrosi. Più eleganza che novità, ma il risultato convince.

Tate McRae –  Voto 6,50 – Un brano che conferma il suo posto tra le nuove dive del pop internazionale: falsetti dosati, sensualità patinata e una produzione che punta tutto sulla brillante superficie. Piacevole, ma non aggiunge molto a un’estetica già ampiamente battuta.

Zara Larsson  –  Voto 6,50 – Zara si avvolge in sonorità pop contemporanee, brillanti ma senza particolari slanci innovativi. Una traccia ascoltabile,  ben prodotta, che conferma la sua cifra stilistica senza stravolgerla.


 
svegliaginevra –  Voto 6,50 – Un brano sospeso tra rimpianto e possibilità, dove i ricordi si intrecciano al suono di una goccia che segna il tempo del ritornello. Un racconto intimo, fatto di domande senza risposta, che trova nella musica l’unico spazio di respiro e continuità.

Satantango  –  Voto 6,50 – Un affresco sonoro che fonde slow-core, dream pop e shoegaze, trasportando l’ascoltatore in una provincia malinconica e universale. Tra memoria privata e trauma collettivo, tra disincanto e dolceamara nostalgia.

Sethu – Jiz –  Voto 6,50 – Sogno e realtà in un flusso di immagini quotidiane e vissuti altrui. Un’evoluzione verso una visione più matura e consapevole, pur restando fedele alla sua identità artistica. 

tabascomeno –  Voto 6,50 – Un racconto tra mito e introspezione in un debutto delicato. Un brano sensibile e misurato, ancora alle prime esplorazioni stilistiche. Introspettivo.

Sara Gioielli – Voto 6,5o- Scrittura intima, formazione jazz e sensibilità pop convergono in un brano che fa dell’“avere cura” il proprio nucleo espressivo. Un debutto elegante ma ancora in cerca di piena definizione.

Nico Arezzo – Voto 6,50 – Nico intreccia radici e modernità in un brano intimo, dove la delicatezza della scrittura incontra un arrangiamento misurato. Un addio mai detto, sospeso tra carezza e smarrimento, che conferma la sua ricerca di autenticità

Allerta! –  Voto 6,50 – Tra rock e synth, costruiscono un brano serrato e corale che riflette sull’orgoglio e l’ostinazione umana. Pur non rivoluzionando il genere, il pezzo dimostra ambizione e controllo stilistico soprattutto verso la fine quando si ibrida con il rap.

Amalfitano – Voto 6,50 – Citazioni colte e frammenti quotidiani per raccontare la fine come un rito inevitabile: sesso, addii e memorie si dissolvono in una leggerezza malinconica, sospesa tra ironia e struggimento. 

Scippa – Voto 6,50 – SCIPPA trasforma l’attrazione in paesaggio sonoro: progressione elettroacustica e tensione emotiva scandiscono un incontro che è al contempo delicato e diretto. Un esercizio di sensualità misurata e controllo narrativo.

Moder – Voto 6,50 – Moder, affiancato da Jack The Smoker e Claver Gold, celebra il rap come ancora personale e rifugio creativo. La produzione classica di SuperApe e gli scratch di Tony Lattuga sostengono rime sincere ma convenzionali, senza spiccare oltre la media. Solido.

22simba – Voto 6,50 – Ecco un volto più riflessivo, intrecciando introspezione e coerenza stilistica. Il percorso avviato anni fa trova qui una sintesi matura, capace di coniugare autenticità e rigore narrativo. Un tassello che amplia il suo profilo artistico mantenendo il suo stile urlato nel fare rap. 

Sally Cruz – Voto 6,50 – Sally affronta fragilità e paure con scrittura cruda e voce intensa, sostenuta da un ritmo incalzante. Un racconto diretto che conferma la sua cifra sincera, pur senza spingersi oltre i confini già tracciati. Viscerale.

Schiuma ft. Ganzo  – Voto 6,50 – Schiuma e Ganzo intrecciano indie pop e scrittura introspettiva per raccontare la fine di un amore intenso e ambivalente. Un dialogo sonoro che alterna fragilità e tensione, senza rinunciare a una cifra personale.

Nava  – Voto 6,25 – Nava trasforma memoria culturale e tensione politica in immaginario sonoro: Teheran evocata a distanza, tra frustrazione e desiderio di rinascita. Un brano che unisce intimità e simbolismo, pur restando più evocativo che incisivo.

Tancredi – Voto 6,00 – Tancredi spinge il suo pop verso territori più taglienti grazie all’apporto di Nashley e Luigi Visconti, tra groove acidi e mantra reiterati. Un passo avanti sonoro. 

Rondodasosa – Guè – Voto 6,00 – Un brano inutile sotto il profilo lirico ma che trova forza nella resa sonora: beat incisivo, flow penetrante e la solita impronta inconfondibile di Guè. Un pezzo che punta più all’impatto che alla sostanza.

Boro – Guè  – Voto 5,00 – L’incrocio tra l’energia di BORO e la firma di Guè, ma il risultato resta troppo derivativo. Nonostante i numeri e il curriculum dell’artista, il brano appare più patinato che incisivo, senza la forza di lasciare traccia.

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