X-FACTOR 2021 – Le recensioni degli inediti

X-FACTOR 2021 – Le recensioni degli inediti

Abbiamo raccolto gli inediti presentati al primo live di X-Factor 2021 e quelli di alcuni concorrenti esclusi.

I live di X-Factor 15 sono partiti ufficialmente giovedì ed è stata subito una carrellata di brani inediti: mai come quest’anno si è puntato tanto già su progetti ben definiti, da lanciare subito in streaming (e ne hanno fatto le spese nelle fasi di selezione gli interpreti). Meno costruzione in divenire durante il percorso, quindi, ma promozione immediata, insomma. Ai posteri la sentenza se sia una direzione giusta o errata, di certo è un’evoluzione quasi naturale del programma, considerate le ultime edizioni.

Va detto comunque che la qualità è medio-alta, senza proposte infime o messe in piedi in fretta alla bell’e meglio, come capitato di assistere in passato.

Abbiamo quindi raccolto in una playlist su Spotify le prime 12 proposte musicali dei team di Manuel Agnelli, Hell Raton, Mika e Emma, ma abbiamo voluto recuperarne altrettante fra i concorrenti persi per strada nelle fasi di selezione, perché anche lì c’erano proposte valide.

Di seguito l’elenco dei brani e una nostra modesta opinione in merito.

LE RECENSIONI

BALTIMORA – Altro – Voto: 7 ½

Edoardo Spinsante da Ancona, in arte prima Plugsaints e adesso Baltimora (non quello di “Tarzan Boy”, Jimmy McShane è morto anni prima che lui nascesse), pur avendo solo 20 anni, è già produttore, di altri e di se stesso. Infatti sul palco dimostra già solidità, d’atteggiamento scenico e vocale, con un timbro graffiato che a volte rischia di esagerare nel vibrato, ma capace di spaziare della melodia al rap in modo convincente. Il suo inedito, “Altro”, ne è un buon campo di prova, con un ritornello potente e intenso che difficilmente esce dalla testa. Da tenere d’occhio.


 

gIANMARIA – I suicidi – Voto: 8-

Il diciottenne vicentino ripresenta il brano che ha colpito tutti alle audition, di un’intensità rara, toccando un tema molto delicato e forte senza risultare melenso, patetico o banale. Ha presenza scenica, carisma e se la cava anche nelle cover e nella melodia (come in “Mio fratello è figlio unico” agli Home Visit). Fra i papabili vincitori, se non viene schiacciato da inutili orpelli produttivi.

 


ERIO – Amore vero – Voto: 7+

Fabiano Franovich, 35 anni, da Livorno (o da Marte?) ha una voce magica e particolarissima e questo ormai ce l’hanno ripetuto già in 1.000 salse (occhio a non rendercelo antipatico perché non lo merita). L’inedito (scritto se sé medesimo) è malinconico e intenso, con un riff potente ma nella versione arrangiata da Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo e Yakamoto Kotzuga perde un po’ di forza rispetto alla versione più pulita dei Bootcamp (e al primo live ha avuto delle incertezze vocali). Il suo timbro non ha bisogno di grandi arrangiamenti o sovrastrutture, anzi. Partito come favoritissimo, speriamo non sia vittima di un’eliminazione shock (modello Melancholia) al primo passo falso.

 


LE ENDRIGO – Cose più grande di me – Voto: 7

Una delle 5 band arrivate ai live (troppe), il quartetto “paraculrock” (cit. Agnelli) propone un brano tiratissimo che live rendono al massimo. Per loro, un “messaggio contro la mascolinità tossica, il patriarcato e il sessismo”, fabbricato ad arte in questa edizione tutta all’insegna dell’inclusione e della diversità. Ai Bootcamp hanno colpito anche per la cover di “Lamette” della Rettore. Unica band a non finire nella bottom 6 del primo Live, e unica band a proporsi in italiano: le due cose saranno collegate? Probabilmente il gruppo che andrà più avanti nel corso dei live (toccatevi, ragazzi).

 


NIKA PARIS – Tranquille (Mon coeur) – Voto: 5 ½

Nikol Palascheva, 16 anni, dalla Bulgaria ma già con una discreta esperienza (ha partecipato a “The Slavi’s show” e all’Eurovision Junior), porta un singolo prodotto da Taketo Gohara che suona quasi K-Pop, a presa rapida, un po’ prevedibile e usa e getta ma funzionale. Lei rende bene live, ci chiediamo solo se la sentiremo cimentarsi anche in un’altra che non sia il francese. Potrebbe essere una popstar o un grande bluff: lo scopriremo a breve.

 


FELLOW – Fire – Voto: 7

Federico Castello, 21enne torinese, è vocalmente fra i più sorprendenti, un mix fra Lewis Capaldi e Riccardo Cocciante. L’avevamo già visto provarci a Castrocaro, a X-Factor sembra più convinto e deciso, armato di questa power ballad in crescendo che mette bene in luce la sua capacità espressiva.

 


KARAKAZ – Useless – Voto: 6+

Il loro garage ruvido e immediato è sospinto dalla vocalità aggressiva e graffiante di Michele, ben reso anche live. Quanto altro potranno (o vorranno) spaziare lo vedremo, intanto ci accontentiamo anche della potentissima cover di “Satisfaction” di Benny Benassi proposta ai Bootcamp. Già in bottom 6, per la proprietà di sovrapposizione con le altre band.

 


WESTFALIA – Goblin – Voto: 6

La quota più alternativa dell’anno (troppo?), presentano un brano scuro e ricco di contaminazioni elettroniche, funk e jazz. Suonano bene, ci credono, il pubblico un po’ meno (almeno per ora). Oltre alla tecnica c’è di più? Dovranno dimostrarlo in fretta, se vogliono restare in gara.

 


VERSAILLES – Truman Show – Voto: 5 ½

A proposito di contaminazioni, Luca Briscese, 24 anni da Potenza, mixa “metal, hardrock, hiphop ed elettronica”, non convincendo del tutto però in nessun campo. Per ora sembra più poser, anche lui deve al più presto dimostrare di avere più sostanza.

 


MUTONIA – Rebel – Voto: 5 ½

Il loro alternative rock purtroppo non riesce a emergere nell’insieme delle proposte, nonostante le indubbie qualità tecniche (e la voce di Prostin). Il brano è un po’ un azzardo – ma banalotto in sé e per sé – ma Manuel ama rischiare (e a volte scottarsi).

 


VALE LP – Chéri – Voto: 5 ½

Valentina Sanseverino, 21 anni, da Caserta, ha una bella penna e una voce espressiva ma deve imparare a lavorare di sottrazione: al momento sembra tutto un po’ forzato e “Chéri” non ha la piacevolezza di “Porcella” portata ai Bootcamp (errore tattico puntare su questo brano come biglietto da visita). Inoltre, l’arrangiamento è poco convincente e acerbo.

 


BENGALA FIRE – Valencia – Voto: 6

La seconda band di Manuel paga anch’essa lo scotto dell’errore strategico della sovrapposizione. È “solo rock’n’roll”, dove il brit-pop incontra il garage senza guizzi d’originalità (a tratti sembrano una cover band degli Arctic Monkeys), ma è onesto e ben realizzato (si sente che suonano insieme da 11 anni e che hanno una lunga gavetta). Purtroppo al momento non basta per spiccare.

 


GLI “SCARTATI”

Abbiamo voluto proporre anche 12 fra i concorrenti scartati nelle fasi di selezione perché c’era comunque qualità, tanto che potrebbero fare un torneo parallelo. Al netto che al momento non si trovano su Spotify brani di artisti che si sono distinti come Edo e Mira, di seguito altri inediti, su cui si distinguono i Beckenbauer, NAVA, Lysa, Mombao, il sorprendente 22:22 (difficile dimenticare la sua performance acapella ai Bootcamp in cui si è emotivamente scarnificato), Matteo Milazzo con il “tormentone” “Bambola” (oltre 22 milioni di views su YouTube ma nemmeno richiamato ai Bootcamp: gli autori non si son resi conto che puntare sul neomelodico a X-Factor poteva essere la vera scelta “alternativa”…).

NAVA – Sarabe

BECKENBAUER – La nostra grande guerra

LYSA – Alaska

MATTEO MILAZZO – Bambola

22:22 – Sick

MOMBAO – Toi pa

RIVA – Ossa

CASSANDRA – Kate Moss

L8 – Freak

LUCE – Film porno

MARTE – Sarà per sempre

APNEA – Flow

LA PLAYLIST

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