SANREMO 2022: le pagelle della serata cover [in diretta]

SANREMO 2022: le pagelle della serata cover [in diretta]

La serata che in molti aspettano: quella delle cover. Amadeus ha sdoganato i brani  internazionali (periodo compreso tra gli anni ’60 e gli anni ’90) e gli artisti si sono sbizzarriti.

Questa sera il palco sarà un crocevia. Tantissimi gli ospiti che accompagneranno gli artisti in gara. Tra questi: Loredana Bertè, Rocco Hunt, Arisa, Francesca Michielin, Mousse T, Andy dei Bluvertigo, Vinicio Capossela, Mauro Pagani, Sophie and the Giants, Mr. Rain, Gianluca Grignani, Cosmo, Ginevra, Margherita Vicario, Nek, Calibro 35, Fiorella Mannoia, Malika Ayane.

Co-conduttrice della serata Maria Chiara Giannetta.

Eseguire una cover non è mestiere facile, il rischio karaoke al Bar Mario è dietro l’angolo. E’ la serata più difficile, perché ogni arista si cimenterà con brani che in qualche modo hanno segnato un periodo musicale. Caffettiere pronte, pigiama messo, divano… Si inizia.

LE PAGELLE

NOEMI You make me feel (like a natural woman) di Aretha Franklin

Elena: Una Noemi elegantissima nell’esecuzione di uno dei brani più conosciuti di Aretha. Noemi è nel suo mondo naturale, si diverte e diverte. Il graffio della sua voce, il piano… Che dire: che classe!.

VOTO: 7

Andrea: Veronica parte al piano per riproporre un brano che è già una sua sorta di cavallo di battaglia, per sfoderare tutta la sua voce blues (schiacciata invece negli arrangiamenti 2.1 del brano in gara). Poderosi innesti vocali, crescendo un po’ di maniera, ma compito portato a casa, pur senza particolari e sorprendenti guizzi, a parte nel finale. Sullo stesso brano è stata più sorprendente Claudia Arvati a The Voice Senior, per dire.

VOTO: 6,5

GIOVANNI TRUPPI con Vinicio Capossela e Mauro Pagani – Nella mia ora di libertà di Fabrizio De André

Elena: De Andrè è un salto carpiato soprattutto se viene snaturata la sua essenza emotiva. Capossela traina la cover più di Giovanni Truppi perdendosi l’intensità del brano. Peccato perché si è persa un’occasione.

VOTO: 5

Andrea: Scelta di gran classe, del brano e dell’accompagnatore. Voci ben scandite che non hanno l’ansia di voler strafare a tutti i costi ma di far arrivare chiaro il messaggio del brano. Più credibile però il vissuto (artistico) di Vinicio.

VOTO: 7

YUMAN con Rita Marcotulli – My Way di Frank Sinatra

Elena: E ora la fine è vicina/E quindi affronto l’ultimo sipario sentirla cantare da un ragazzo come Yuman fa un certo effetto. Un triplo salto mortale con caduta. Ci vuole il giusto tempo non solo le doti vocali perché l’effetto karaoke, ahimè, è quanto mai evidente.

VOTO: 4

Andrea: Sinatra forse non voleva incidere sto pezzo perché sapeva che l’avrebbe poi cantata Yuman? La prima parte sembra un karaoke svogliato, dove il suo bel timbro sembra imbrigliato. Meglio nella seconda, ma un brano così importante su un palco così importante è un mezzo suicidio.

VOTO: 4

LE VIBRAZIONI con Sophie and The Giants e il maestro Peppe Vessicchio – Live and Let Die di Paul McCartney

Elena: La domanda che mi pongo alla luce anche delle esibizioni in sordina delle sere precedenti è Perché? Perché snaturare McCartney? Perché portare Vessicchio se non come orpello? Perché esagerare? Less is more.

VOTO: 5

Andrea: Dalla colonna sonora di James Bond, Sarcina e soci sfoderano il vero asso nella macchina, che non è Sophie ma il leggendario (e attesissimo) Maestro Vessicchio in veste di pianista. Sophie è brava ma il duetto sembra messo in piedi un po’ a casaccio (oltre che troppo urlato) e Le Vibrazioni ci fanno rimpiangere il formidabile duetto con Skin in “Così sbagliato” del 2018.

VOTO: 5

SANGIOVANNI con Fiorella Mannoia – A muso duro di Pierangelo Bertoli

Elena: No, Sangiovanni no. A muso duro non così. Fiorella Mannoia fagocita il brano mostrando come va cantato questo capolavoro di Bertoli. La rabbia, la rassegnazione, vengono trasformate da Sangiovanni in spocchiosa boria. No, mi spiace.

VOTO: 4

Andrea: Un’accoppiata improbabile, tanto che per un attimo, vista l’assenza sul palco di Fiorella, si temeva avesse cambiato idea e fosse scappata sul primo treno per Roma. Sangiovanni ci prova a 19 anni a cantare una canzone con un vissuto immenso, il risultato è una prova da scarto di talent. Risolleva in parte le sorti nostra Signora delle cover Mannoia, che avrebbe dovuto prendere più spazio per rendere questa esibizione di buona caratura.

VOTO: 6 di media tra i due

EMMA con Francesca Michielin – Baby One More Time di Britney Spears

Elena: Avevo 17 anni quando uscì questa canzone. Un caposaldo per la mia generazione ma anche la rivoluzione del pop. Emma in coppia con Francesca stravolgono il brano dandone una versione più classica inizialmente, per poi tornare all’arrangiamento originale. Questa è una cover fatta come si deve.

VOTO: 8

Andrea: Forse la cover con più hype della serata: o ne esce un capolavoro o una ciofeca da annali. Ci propinano una versione che parte ariosa e quasi neomelodica di uno degli inni pop dei ruggenti anni ’90 per poi diventare una sorta di cavalcata rock poco convinta e poco convincente, con troppo pathos. Ben eseguita da entrambe vocalmente, meno la pseudocoreografia studiata 15 minuti in bagno prima di salire sul palco

VOTO: 5

GIANNI MORANDI con MOUSSE T. e Jovanotti – Medley

Elena:  Jovanotti torna sul palco e non so se è più felice lui o Morandi. La strana coppia di Sanremo e devo dire questo Medley funziona per un motivo: entrambi si divertono. Contagiosi, dinamici non un’esibizione one shot ma una vera e proprio live set. Due animali da palcoscenico.

VOTO: 8,5

Andrea: Gianni ha tanta voglia di podio e portandosi Lorenzo sul palco praticamente lo ipoteca, con un medley irresistibile di alcune hits di Jovanotti. Elegantissimi, si divertono tanto e tanto fanno divertire. Finalmente ci si desta, uno show. Anche se siamo sicuri che di sti tempi sia prudente cantare “poooositivoooo”??

VOTO: 7+

ELISA con Elena D’Amario– What a feeling di Irene Cara (da Flashdance)

Elena: Elisa potrebbe cantare l’elenco della spesa. La scelta (azzardata) della cover non le rende giustizia. Arrangiamento che è un grande punto di domanda. Elisa si diverte ma non convince fino in fondo.

VOTO: 5

Andrea: Accompagnata con la ballerina di Amici Elena D’Amario, parte trainata dagli archi prima che parte la sezione ritmica, un po’ moscia rispetto all’originale. Anche Elisa non graffia come dovrebbe (e potrebbe). La cartuccia resta in canna, colpa anche di un arrangiamento non azzeccato.

VOTO: 5

ACHILLE LAURO con Loredana Bertè – Sei bellissima di Loredana Bertè

Elena: Nota di merito ad Achille che non cambia il gender della canzone. Loredana magnetica, mastodontica, immensa. Lauro si mette a servizio della voce della Bertè risultando più misurato del solito. Un’esibizione che lascia qualche brivido.

VOTO: 8,5

Andrea: Arrangiamento rispettoso dell’originale, Achille intenso e quasi intimorito di fronte alla queen del rock italiano, alla quale, in ginocchio, fra praticamente una dichiarazione d’amore. Emozionante, teatrale.

VOTO: 8

MATTEO ROMANO con Malika AyaneYour song di Elton John

Elena: Matteo Romano si cimenta con un caposaldo della musica, ad affiancarlo Malika. Less is more ed è questo il caso lampante. Matteo si dimostra l’unico giovane in grado di affrontare il palco di Sanremo. Il risultato una performance intesa, decisa.

VOTO: 7,5

Andrea: Il giovanissimo Matteo accompagna la voce speziata di Malika, interpretando all’unisono un brano colossale con semplicità e classe. Le due voci ben si sposano, per un risultato convincente, a tratti anche emozionante. Bravi.

VOTO: 8

IRAMA con Gianluca Grignani – La mia storia tra le dita di Gianluca Grignani

Elena: Cantata, ricantata. Rivedere Grignani sul palco dell’Ariston fa bene. Sentire ricantare questa La mia storia tra le dita è delizia. Grignani è un artista maledetto e switcha suona dimensione da concerto. Irama sembra arrancare, ma asseconda Gianluca e la sua stravaganza.

VOTO: 7,5

Andrea: Purtroppo questo brano, gioiello di “rock dannato”, è poco nelle corde di Irama. Il Grigna però risolleva ancora tutto, bene nel ritornello insieme, anche se poi si tende a clowneggiare un po’ troppo.

VOTO: 6,5

DITONELLAPIAGA e RETTORE – Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli

Elena: C’è poca chimica tra Rettore e Ditonellapiaga a farne i conti Nessuno mi può giudicare che perde groove ed efficacia. Un’occasione sprecata, peccato.

VOTO: 5

Andrea: Un brano che calzerebbe perfettamente su Donatella, anche se vocalmente stasera non sembra in piena forma. Dito poco nel mood del brano, mentre ci si aspettava un ritmo e un arrangiamento ben più travolgenti. Occasione sprecata, peccato.

VOTO: 5,5

IVA ZANICCHI – Canzone di Don Backy e Detto Mariano (nella versione di Milva)

Elena: Omaggio a Milva per Iva Zanicchi. Intensa e rispettosa, mostra una caratura vocale degna di nota.

VOTO: 8

Andrea: Iva lascia iniziare proprio la pantera di Goro per omaggiarla al meglio, per poi graffiare subito su un arrangiamento pop-rock aggressivo e incisivo. Perfetta per far crollare l’Ariston. 82 anni e non sentirli AFFATTO. Brava.

VOTO: 8

ANA MENA con Rocco Hunt – Medley

Elena: Una spagnoleggiante versione de Il Mondo che fa acclamare i gestori delle balere (chiuse a causa Covid) di tutta Italia. La situazione non migliora quando entra Rocco Hunt con la sua personalissima versione di Figli delle Stelle. Da rivedere, completamente.

VOTO: 3

Andrea: Sodalizio artistico estivo che sfocia in una sera di febbraio a Sanremo in un medley un po’ casuale cantato in modo un po’ troppo pulito (su “Il mondo”), tanto funky e qualche barra invece su “Figli delle stelle”. Un po’ troppo effetto macedonia servita in un karaoke di un villaggio vacanze di Viserbella.

VOTO: 4,5

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra – Be My Baby di The Ronettes

Elena: Portare sul palco il mondo di The Ronettes non è impresa facile. LRDL regge il colpo e trasporta Be My Baby nel suo mondo. Cosmo stravolge e coinvolge. Esperimento riuscito, perfetti così.

VOTO: 9

Andrea: L’arrangiamento di Cosmo, con beat elettronici e sintetizzatori acidi, non convince del tutto: l’effetto confusione è dietro l’angolo, dove svetta solo la voce di Veronica.

VOTO: 6

MASSIMO RANIERI con Nek – Anna verrà di Pino Daniele

Elena: Ranieri regala una lezione di stile cantando Pino Daniele. Il graffio di Neck, in questo caso, non funziona. Il duo risulta, ahimè, scollato e dispiace.

VOTO: 5

Andrea: La gara forsennata fra corde vocali più potenti la vince Nek ma una versione più intimista del brano sarebbe stata più efficace.

VOTO: 6

MICHELE BRAVI – Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi di Lucio Battisti

Elena: Michele Bravi decide di provare il carpiato con Battisti e nel farlo ci mette dentro tutta la sua sensibilità ed emotività. Occhi lucidi, i suoi e i miei. Grazie Michele per averci aperto una finestra nel tuo mondo.

VOTO: 7,5

Andrea: Troppo teatrale, troppo drammatico, tanto da suonare costruito. Peccato perché avevamo apprezzato (molto) Michele all’ultimo Sanremo proprio per la sua empatia e semplicità. Forse anche la scelta del brano non ha giovato.

VOTO: 5

MAHMOOD&BLANCO – Il cielo in una stanza di Gino Paoli

Elena: Mahmood&Blanco viaggiano a una velocità supersonica. Voci perfettamente armonizzate, incollati per tutto Il cielo in una stanza. Bravi.

VOTO: 7

Andrea: Intensi e delicati, belle armonie vocali. Nota di merito soprattutto per Blanco, che ha dimostrato di saper reggere quel palco anche da solo, con semplicità.

VOTO: 8

RKOMI con Calibro 35 – Medley di Vasco Rossi

Elena: In primis grazie a Rkomi per aver portato i Calibro 35 sul palco di Sanremo. Vasco è genio e sregolatezza, un rocker e no…non sono un paio di anfibi a regalarti quello status. Rkomi vacilla ma si riprende e porta a casa un discreto Medley.

VOTO: 7

Andrea: Rkomi gioca la carta della dannazione coi Calibro e con un medley anni ’80 del Blasco ma non risulta del tutto credibile (non basta mettersi a petto nudo o accarezzarsi la chioma in modo sensuale), anche e soprattutto a livello vocale.

VOTO: 6

AKA 7EVEN con ARISA – Cambiare di Alex Baroni

Elena: Per cantare Cambiare ci vuole voce, tanta voce. E se Arisa è un metronomo ambulante, Aka è stato fagocitato dal pezzo e dalla performance di Arisa. Male ma non malissimo grazie ad Arisa.

VOTO: 5

Andrea: Rosalba commovente per intensità e dolcezza, Luca la accompagna al piano facendo il possibile e financo cavandosela nel duetto sul refrain potente, anche se un paio di stecche le infila senza pietà.

VOTO: 7

HIGHSNOB & HU Con Mr. Rain – Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco

Elena: Ci sono dei brani che sono praticamente intoccabili, Mi sono innamorato di te è uno di questi. Un brano struggente, pieno, emotivo, in cui Luigi Tenco ha dato sfogo a tutto il buio che aveva dentro. No, Tenco non si canta così. Brano sbagliatissimo, scelta sbagliata? Ai posteri l’ardua sentenza. Il rap di Mr. Rain? No sense.

VOTO: 3

Andrea:Altra scelta potenzialmente (ed effettivamente) suicida. MrRain al piano spara barre a caso, Highsnob perde ogni traccia della disperazione di Tenco. Fortunatamente HU recupera qualcosa ma il quadro finale era a dir poco evitabile, propinandoci anche un finale pseudo-epico. Possibile non ci fossero altri brani da pescare nel mazzo?

VOTO: 3

DARGEN D’AMICO – La bambola di Patty Pravo

Elena: Dargen stravolge La bambola, riscrivendone anche la strofa. Fa ballare, svegliando la platea. Dargen conosce i suoi limiti, ma nel suo mood funziona sempre e anche la cover la porta a casa.

VOTO: 6

Andrea: Dargen fa Dargen, giggione e scazzato. Diverte e coinvolge con tanta ironia, sempre che non si badi troppo alla resa vocale. Ma il brano originale sembra quasi un pretesto per un divertissement.

VOTO: 6

GIUSY FERRERI con Andy dei Bluvertigo – Io vivrò senza te di Lucio Battisti

Elena: Una Giusy calante nella strofa di Io vivrò senza senza te per poi prendersi nel ritornello. La voce così peculiare di Giusy, però, poco si sposa con questo brano di Battisti. Arranca. Nota di merito all’arrangiamento, poco supportato dall’interpretazione.

VOTO: 4

Andrea: Un’interpretazione troppo carica, tutta incentrata su un crescendo molto teatrale. Più rabbia che dolore, fuori fuoco. E non basta il sax di Andy.

VOTO: 4

FABRIZIO MORO – Uomini soli dei Pooh

Elena: Moro omaggia i Pooh e la prematura scomparsa del loro batterista Stefano. Fabrizio entra nel brano facendolo suo. Mettendoci dentro il suo graffio e la sua rabbia, perfetto per questo brano.

VOTO: 7

Andrea: Fabrizio lascia un’impronta graffiante e sentita, come suo solito, perfetto per questo brano, tanto da perdonargli qualche “sbavatura”. Qualche brivido ci è sceso, almeno finché non è partita una cassa pseudo-elettro.

VOTO: 7

TANANAI con Rosa Chemical – A far l’amore comincia tu di Raffaella Carrà

Andrea: L’ultimo attualmente in classifica pensa bene di omaggiare la Carrà affiancandosi e Rosa Chemical che pensa di inserire barre geniali, mentre il tutto è appiattito da una base pseudo funk-rock poco credibile. Non è sensuale, non è divertente. E quindi?

Voto: 5

 

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