SANREMO 2020: Le pagelle della terza serata

SANREMO 2020: Le pagelle della terza serata

Terza serata del Festival di Sanremo 2020. Oggi si esibiranno tutti i 24 gli artisti in gara, che canteranno brani della tradizione musicale italiana.

Oggi le pagelle spetteranno a Elena e Ferro.

MICHELE ZARRILLO con FAUSTO LEALI – “Deborah
Ferro: cantando per primo Zarrillo riesce a sprigionare la sua potenza vocale. Una versione blues di Deborah molto energica. Bel duetto con Fausto Leali… il brano è il suo, sa come cantarlo.
Voto: 7
Elena: 1968.Vuoi mettere Wilson Pickett o di Mina? Leali regge, non solo, spinge. E’ Zarrillo che non c’è la fa a trattenere quegli acuti alla Carrisi che vedo Cellino insorgere. La coppia ci prova ma non balla, come si suol dire
Voto: 6-

JUNIOR CALLY con I VIITO – Vado al Massimo
Ferro: riadattamento rap del brano di Vasco, molto azzeccato, quasi come se il Blasco si fosse vestito da Junior Cally. Bene i Viito, ottima interpretazione del ritornello. Belle le trombe.
Voto: 7
Elena: Vado al massimo: la versione pop-reggae-rap funzione. Junior Cally che cambia le strofe incastrando immagini attinenti è la spinta giusta per una canzone che, essendo diventata un inno generazionale, risulta essere intoccabile. Vasco lo può cantare solo Vasco, ma anche Junior e i Viito è il caso di dirlo.
Voto: 7 ½

MARCO MASINI con ARISA –Vacanze Romane
Ferro: il brano dei Matia Bazar ha dato grande spazio ad Arisa, che ha cantato meravigliosamente, molto emozionante. In secondo piano la performance di Marco Masini, praticamente solo d’accompagnamento.
Voto: 6 ½
Elena: Diamo a Cesare quel che è di Cesare, la strana coppia funziona. Masini e il suo graffio, Arisa e la sua incredibile estensione vocale che può competere con la Antonella Ruggiero che fu, confezionano una versione credibile del brano presentato al Sanremo dell’83
Voto: 7

RIKI con ANA MENA – “L’Edera
Ferro: il brano di Nilla Pizzi del 1958 Riki l’ha fatto suo e l’ha reso attuale, con un arrangiamento pop molto moderno Senza effetti Riki dimostra di saper cantare. Ana Mena ha una voce splendida che fa salire di livello la performance. Bravi entrambi
Voto: 7 ½
Elena: L’edera: chi ha capito il brano è bravo. versione ultra-pop. ultra-latina che si fa fatica a seguire. Ultra power, ultra-Young.
Voto: 6

RAPAHEL GUALAZZI con SIMONA MOLINARI – “E se domani
Ferro: Smooth Jazz, quasi da piano bar. Rapahel canta Mina in maniera leggiadra, senza strafare, ma ottenendo un ottimo risultato. La parte della Molinari è quello che ci vuole per far venire i brividi. Molto bene
Voto: 8
Elena: Classe. Gualazzi sguazza sul piano, la Molinari con la voce. Eleganti e patinati per una versione sussurrata del 1964 salvo poi aprirsi a piena voce e direi che Mina può essere più che contenta di una versione che ha reso giustizia e riportato in auge un brano che solitamente non può esser cantato da alcuno se non dalla tigre di Cremona.
Voto: 8

ANASTASIO con PFM – “Spalle al Muro
Ferro: l’arrangiamento della PFM è tecnicamente perfetto. Anastasio ha la capacità innata di interpretare perfettamente i brani classici, e questa volta si è confermato ancora impeccabile.
Voto: 8
Elena: Anastasio surf tra le sue barre, la PFM mostra il fatto suo, come se ancora ce ne fosse bisogno. La cover funziona, arriva senza chiedere permesso
Voto: 7 1/2

LEVANTE con FRANCESCA MICHELIN e MARIA ANTONIETTA – “Si può dare di più
Ferro: versione tutta al femminile del brano vincitore del festival del 1987. Levante è una potenza, Maria Antonietta e la Michelin forse un po’ troppo timide, oppure messe in ombra da Levante. Nel complesso buona esibizione.
Voto: 7 ½
Elena: la terna funzione e il brivido corre lungo la schiena. Le donne possono tutto anche cantare una canzone sdoganandone i limiti, senza svirgoli mettendo tre voci apparentemente diverse a servizio di un brano, un messaggio. Che poi sono di parte perché Maria Antonietta sul palco l’ho sognata spesso.
Voto: 8

ALBERTO URSO con ORNELLA VANONI – “La voce del silenzio
Ferro: la Vanoni è un disastro! Borbotta, stecca ogni nota, ad un certo punto pensavo le stesse prendendo un coccolone. Mi spiace per Urso perché ha pure spaccato.
Voto: 5
Elena: allora, passi l’intonazione della Vanoni che ha anche la sua veneranda età, passino i problemi di tempo e metriche, però malgrado Urso ce la metta tutta per reggere da solo il brano, la coppia non funziona soprattutto quando Urso entra a gamba tesa su Ornella e le espressioni non mentono.
Voto: 5 perché si deve comunque avere rispetto.

ELODIE con AEHAM AHMAD – “Adesso tu
Ferro: Beccatevi questa Elodie! Semplice e bravissima, ha preso il brano di Ramazzotti e l’ha fatto suo. Visibilmente emozionata mentre canta questo pezzo. Grande Pathos.
Voto: 7
Elena: di una cosa va dato merito ad Elodie, l’intensità con cui si è cimentata con il brano che rese celebre Ramazzotti, sopratutto nelle strofe. L’intervento al piano di Ahmad, tuttavia sembra esser un semplice corollario sopratutto all’arrivo del ritornello che è più un esercizio di stile.
Voto: 6

RANCORE con DARDUST e LA RAPPRESENTANTE DI LISTA – “Luce
Ferro: versione con un intro tribale della canzone di Elisa. Il rap di Rancore è davvero bello, e il duetto con La Rappresentante di Lista è da brividi, specie nella parte finale.
Voto: 8 ½
Elena: Rancore hai graffio di chi le barre se le beveva con il latte alla nascita, Durdust è un alieno musicale, La rappresentante di lista una vocalità molto ma molto vicina a quella di Elisa che interpretò e vinse proprio con questo brano, eppure il cambio di ritmo, metrica, melodia sembra più una versione 2.0, piuttosto che una cover di Luce. Piace il gioco, la complicità, gli sguardi.
Voto: 8 per questa opera prima

PINGUINI TATTICI NUCLEARI – “Settanta Volte
Ferro: 70 anni di musica italiania raccolti in 6 minuti in un medley energico, sprizzante e di sanissima ignoranza. Otto brani studiato e arrangiato con maestria. Io resto sempre di parte, ma raga, i Pinguini sono una forza della natura.
Voto: 9
Elena: geniale, improbabile, illogico, da Papaveri e Papere passato per Nessuno mi può giudicare sino ad arrivare a Rolls Royce”. La cover delle cover a matrioska.
Voto: 8+ genialità

ENRICO NIGIOTTI con SIMONE CRISTICCHI – “Ti regalerò una rosa
Ferro: buona performance di Nigiotti, al fianco di Cristicchi. Intensa ma non da brividi. L’interpretazione è troppo simile all’originale, non ha dato quello colpo allo stomaco che un brano come “Ti regalerò una rosa” dovrebbe dare.
Voto: 6 ½
Elena: Simone Cristicchi la nota poetica, lui che quel brano lo ha scritto prima di interpretarlo. Enrico si cimenta con una prova ardua: regalare lo stesso spessore, la stessa intensità. Non semplice eppure arriva ancora proprio lì nella pancia, proprio su quell’ “Antonio sa volare”
Voto: 8 ½

GIORDANA ANGI con SOLIS STRING QUARTET – “La nevicata del ‘56
Ferro: Giordana Angi canta questo brano benissimo, il Solis String Quartet lo fa diventare un brano di musica sofisticata, contemporanea. Bella performance, non indimenticabile.
Voto: 6 ½
Elena: Mimì era Mimì confrontarsi con un suo brano direi che è sempre (o quasi) un’impresa kamikaze. grata dell’aver riportato tra le orecchie un brano come La nevicata del 56 ma Mia Martini aveva un vissuto e una profondità di intenzione che la Angi, per età, non ha. Giordana ci prova e canta bene, per carità, ma l’emozione non arriva.
Voto: 6-

LE VIBRAZIONI con I CANOVA – “Un’emozione da poco
Ferro: la voce di Francesco Sarcina da un bel volto al brano di Ana Oxa, e anche I Canova hanno fatto la loro parte. Gli stacchi nell’ultimo ritornello sono una chicca.
Voto: 7
Elena: nuova veste per il brano che ha consacrato Anna Oxa. Diciamo che i quattro più due ci provano ma…. Meglio chiudere con un ma, soprattutto per la chiusura del brano.
Voto 6-

DIODATO con NINA ZILLI – “24000 baci
Ferro: vai col twist Nina! La coppia Diodato – Zilli funziona in maniera eccezionale, si divertono e fanno divertire sul palco, Diodato non ha sfigurato sul brano di Adriano Celentano.
Voto: 8
Elena: bello tutto: coreografia, esecuzione, voci. Diodato vola reggendo bene grazie a un’uguale a prova di urto e la Zilli nuota in acque note. Divertono e si divertono. C’è qualcuno che punta in alto?
Voto 8 ½

TOSCA con SILVIA PEREZ CRUZ – “Piazza Grande”
Ferro: versione flamenco del meraviglioso brano di Lucio Dalla, e funziona. Sono contento che nonostante sia il Festival della Canzone Italiana, ogni tanto si dà spazio anche all’internazionalità. L’unica pecca è che, nonostante queste variazioni, trasmette forse la metà delle emozioni del brano originale.
Voto: 7
Elena: Silvia Perez Cruz sicuramente prevale su Tosca regalando la giusta morbidezza a un brano che ha come fulcro una nostalgica fotografia di Bologna. Però Lucio Dalla è Lucio Dalla e insomma quell’enfasi che ti faceva sentire il rumore di Piazza Grande, non si insegna.
Voto 6 ½

RITA PAVONE con AMEDEO MINGHI – “1950
Ferro: Non sapevo che Amedeo Minghi fosse un maestro dell’extra-beat. Il problema che si capiscono solo le ultime parole dei versi. Ma Rita Pavone è in formissima, spacca e salva la performance da sola.
Voto: 6 ½
Elena: Una cosa è certa Rita Pavone ne ha ancora da dare vocalmente. Il maestro Minghi malgrado interprete del brano originario sembra sottotono. Cover poco riuscita.
Voto 6-

ACHILLE LAURO con ANNALISA – “Gli uomini non cambiano
Ferro: Al di là del look di Achille, ispirato al duca bianco David Bowie, la performance è di livello. Le strofe fatte da Achille Lauro sono stranamente adatte a lui. Annalisa canta i ritornelli davvero bene.
Voto: 7 ½
Elena: Lodevole Lauro che decide di cantarla al femminile. Lodevole lo spazio che Lauro lascia ad Annalisa che indubbiamente splende. A conti fatti una cover che convince e che se da un lato non arriva a colmare la disillusione di Mia Martini nel cantare, dall’altra risulta essere non solo rispettosa ma anche ragguardevole
Voto 7 ½

BUGO e MORGAN – “Canzone per te
Ferro: oggettivamente, non è stata una buona performance. Bugo ha provato a tenere in piedi la baracca, ma Morgan ha combinato un po’ un disastro. Non sufficiente
Voto: 5
Elena: Una cosa la voglio dire e in modo molto chiaro. Cristian (Bugo) sta pagando le intemperanze del suo compagno di viaggio. Ci vuole arte, sicuramente ma ci vuole anche disciplina e responsabilità nel lavoro che si decide di perseguire nella vita e di questo Cristian ne ha dato prova, non solo questa sera ma proprio nella sua carriera artistica. Bisognerebbe fare un passo indietro qualche volta, solo che quello che avrebbe dovuto farlo (Morgan e il suo ego) ha deciso di farne dieci in avanti caricando di eccessivo pathos e discrezionalità. Bugo si sarebbe sicuramente meritato un Festival diverso.
Voto 6-

IRENE GRANDI con BOBO RONDELLI – “La musica è finita
Ferro: Bello il contrasto tra la voce profonda di Rondelli e quella della Grandi. Armonizzazioni vocali di grande qualità.
Voto: 7 ½
Elena: Rondelli e Grandi funzionano e funziona quel gioco di voci e di spalle. Bravi ma non eccezionali
Voto 6 ½

PIERO PELÙ – “Cuore Matto
Ferro: Pelù ci va giù pesante con il classico di Little Tony, lo rende rock e spacca davvero forte. Omaggio anche a Little Tony. Si scatena e fa scatenare. Questo è il Pelù che vogliamo vedere
Voto: 8 ½
Elena: Torna El Diablo e non solo convince questa versione sicuramente rockeggiante, ma risulta forse anche più credibile dell’originale. Quando si dice svecchiare e bene. Strano che a farlo sia un cinquantottenne.
Voto 8 ½

PAOLO JANNACCI con FRANCESCO MANDELLI e DANIELE MORETTO – “Se me lo dicevi prima
Ferro: Paolo porta un brano di suo padre, e lo onora molto bene. Molto ironico i botta e risposta con Mandelli. Lui canta con un sincerissimo sorriso stampato sul volto. Si vede che ci teneva tanto a fare una buona performance.
Voto: 8
Elena: Paolo omaggia il padre in un modo sicuramente anomalo ma non meno efficace. La scelta di Mandelli è ovvia con le incursioni de “i soliti idioti”. Dopo tutto è il figlio e lui, più di tutti, ha diritto ad essere dissacrante, rimarcando le orme del padre.
Voto 7

ELETTRA LAMBORGHINI con M¥SS KETA – “Non succederà più
Ferro: TRASH! Meno male che hanno cantato quasi alle 2.
Voto: 4
Elena: L’importare è provarci e fare il meglio che si può, mettiamola così e vale per entrambe eh… senza distinzioni.
Voto 6-

FRANCESCO GABBANI – “L’Italiano
Ferro: Rende omaggio a Totò Cutugno, e lo fa come si deve. Canta questa “Italiano” davvero come si deve, quasi come se fosse sua. Ma poi è vestito da astronauta, di cosa stiamo parlando?
Voto: 8
Elena: Gabbani fa Gabbani che fa Cotugno e funziona. Istrionico, ironico, poco scontato. L’arte di esser leggeri e divertirsi ancora davvero in ciò che si fa
Voto 8 ½

 

 

 

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