Recensione: LANA DEL REY – “Blue Banisters”

Recensione: LANA DEL REY – “Blue Banisters”

Lana Del Rey è un fiume in piena, nel senso che il numero di dischi che pubblica è forse equiparabile solo al numero di libri scritti da Bruno Vespa. E non so se sia un complimento.

Anticipato dai singoli “Wildflower Wildfire”, “Text Book”, “Arcadia” e “Blue Banisters”, l’omonimo (dell’ultimo singolo) album è forse un lavoro che, per quanto sia frutto di una produzione ormai portata allo stremo, ha il suo perché.

“Blue Banisters”, se vogliamo, è il tipico album di Lana Del Rey. Brani come “Black Bathing Suit”, “If You Lie Down With Me” e “Beautiful” ci riportano alle vecchie sonorità del suo precedente disco (“Chemtrails Over The Country Club”, sempre 2021). Con “Text Book” torniamo invece al 2019: “Norman Fucking Rockwell!” aveva delle atmosfere soul che, a mio parere, l’hanno consacrata al pubblico come un’artista multiforme. Quello del 2019 rimane, tra gli ultimi, il disco più riuscito. Che palle, direte voi. E invece no. Ci sono anche cose nuove in “Blue Banisters”. La voce, ad esempio, che così pulita e cangiante come in “Arcadia” e “Dealer” non è stata mai.

Non siamo probabilmente in grado di capire se con il lancio dei singoli Lana Del Rey volesse dirci: “Ecco qua, uno dei miei album che spaccano!” oppure “Siete pronti con un disco nuovo diverso da tutti gli altri?”. L’esempio lampante è rappresentato da “Wildflower Wildfire” (che ci regala quella melodia e quella modulazione della voce che ci ricorda la lei dei vecchi tempi), “Nectar of the Gods” (e mò sto blues da dove esce fuori?) e poi dalla chiusura di “Sweet Carolina” (un canto di sirena avrebbe ammaliato di meno). Insomma: tutto e il contrario di tutto.

La punta di diamante? Ce l’abbiamo. È “Violets For Roses”, classica e irresistibile ballata che esplode nel ritornello.

Noi non siamo sicuri di avere capito le sue intenzioni. Ma poco importa. Fosse estate correrei in macchina verso il mare all’ora del tramonto. Invece è fine ottobre e questo disco un po’ indietro nei mesi mi ci ha portato. “Summertime sadness” diceva qualcu.. ops.

SCORE: 6,50

DA ASCOLTARE SUBITO

Arcadia – Violet For Roses – Sweet Carolina

DA SKIPPARE SUBITO

Black Bathing Suit – Beautiful 

TRACKLIST

DISCOGRAFIA 

2012 – Born to Die
2014 – Ultraviolence
2015 – Honeymoon
2017 – Lust for Life
2019 – Norman Fucking Rockwell!
2021 – Chemtrails over the Country Club
2021 – Blue Banisters

VIDEO 

 

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