Recensione: DIODATO – Che vita meravigliosa

Recensione: DIODATO – Che vita meravigliosa

Un bel disco in cuffia è tra le cose migliori che ti possono accadere in una giornata di sole come quella di oggi. Il disco è “Che vita meravigliosa” di Diodato, il vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo, e oggi è per giunta venerdì.

Se poi facciamo finta di non sapere (o che ce ne freghi il giusto) che è anche il 14 febbraio, quindi San Valentino, dopo aver ascoltato l’amore raccontato così, ecco, il pensiero non può che venirci.

Che la vita sia meravigliosa forse molto spesso ce lo dimentichiamo, presi come siamo dalle futilità che ci circondano. Qualche mese fa Diodato ce lo ha ricordato con il suo singolo che è stato scelto da Ferzan Ozpetek per la colonna sonora de “La dea fortuna”. Una canzone che racchiude in sé un tributo alla vita accompagnato da sonorità profonde, tamburi, chitarre acustiche, elementi ritmici. Parliamoci chiaro, un pezzo senza eguali nel panorama cantautorale italiano di quei mesi. Intanto circolavano insistenti le voci che avrebbero voluto Diodato al Festival di Sanremo. Poi l’ufficialità. Il primo pensiero, naturalmente, è andato alla canzone che avrebbe presentato che pareva quasi difficile potesse far meglio di “Che vita meravigliosa”. È arrivata quindi “Fai rumore”. Ho ascoltato per la prima volta “Fai rumore” in prova a Sanremo, il lunedì prima dell’inizio del Festival. A stento quel giorno ho trattenuto le lacrime (sempre il solito!) e ho iniziato a capire che sarebbe stato l’anno giusto per Diodato. Le strofe quasi sussurrate per aprirsi poi in un refrain che esplode in un monito a rompere il silenzio per “far rumore” è quella cosa che doveva essere fatta proprio come è stata fatta. Uno sfogo, una ribellione, una critica alla sterile incomunicabilità.

L’intero disco ha al suo interno una commistione di suoni da far invidia a chi ammette di essersi internazionalizzato, al contrario di Diodato che lo fa ma non lo dice. Ma noi ce ne accorgiamo.

Tra up-tempo allegri (“La lascio a voi questa domenica”), synth elettronici (“Alveari”), un pizzico di soft rock (“Ciao, ci vediamo”) e arrangiamenti quasi da banda (“Il commerciante”) con forti richiami alle sonorità anni Settanta (“Non ti amo più”), l’apice tecnico e soprattutto emozionale si raggiunge però con le ballad. Insieme a “Che vita meravigliosa” e “Fai rumore”, “Fino a farci scomparire” e “Solo” sottolineano la capacità innate di Diodato di esprimersi con quella sensibilità maschile che è difficile trovare oggi tra i cantautori moderni. Mi viene in mente Brunori, e pochi altri dopo di lui.

Io mi rimetto in cuffia “Fai rumore” ma prima faccio un salto al 2014 e a “Babilonia” che sono sicuro di ricordarla ancora tutta a memoria. Non facciamocelo scappare più, Antonio Diodato. Dare fiducia a un’anima cantautorale pura come la sua è il regalo più grande che possiamo fargli.

Score: 7,50

Tre brani da ascoltare subito: Fai rumore – Fino a farci scomparire – Solo

Quotes:

Qualche volta sei rimasto solo
perché gli altri non volevano
condividere con te la noia dello stare al mondo senza alcuna gioia
e qualche volta sei rimasto solo
perché tutto il resto non aveva
niente che ti appartenesse davvero
niente per cui poi davvero valesse la pena

E qualche volta hai finto che da solo stavi meglio
che da solo in fondo faccio solo quel che voglio
che è meglio solo che
che chi fa da solo fa per

E poi non c’è più niente da dire
e poi non hai più niente da capire
se non che quando resti solo
alla fine poi ti senti

E qualche volta sei rimasto solo
perché gli altri non potevano
non potevano restarti accanto
anche se avrebbero voluto tanto
e quella volta sei rimasto solo
perché in fondo cosa me ne frega
sono solo e questa è la mia strada
e non mi fermerà certo il pianto di una strega

E quante volta hai finto che da solo stavi meglio
che da solo in fondo faccio solo quel che voglio
e non mi guardo indietro mai, mai

E poi non c’è più niente da dire
e poi non hai più niente da capire
se non che quando resti solo
alla fine poi ti senti

Eppure è come se
cercassimo di allontanarci sempre
come se volessimo per forza rovinare tutto
solo per vedere se anche questa volta poi

Non avremo più niente da dire
non avremo più niente da capire
se non che quando resti solo
alla fine poi ti senti solo

(“Solo”)

Tracklist: 

  1. Che vita meravigliosa
  2. Fino a farci scomparire
  3. La lascio a voi questa domenica
  4. Fai rumore
  5. Alveari
  6. Ciao, ci vediamo
  7. Non ti amo più
  8. Solo
  9. Il commerciante
  10. E allora faccio così
  11. Quello che mi manca di te

Discografia:

2013 – E forse sono pazzo
2014 – A ritrovar bellezza
2017 – Cosa siamo diventati
2020 – Che vita meravigliosa

Video:

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