FRANKIE HI-NRG MC: esce il suo libro “FACCIO LA MIA COSA”

FRANKIE HI-NRG MC: esce il suo libro “FACCIO LA MIA COSA”

Nel 1994 In “Calma…calma…”, Frankie HI-NRG MC anticipa qualcosa che ribadirà durante la presentazione del suo primo libro “Faccio la mia cosa cosa”: attenzione a chi non si fa mai domande.

Qualche giorno fa, a me e molti altri, Frankie HI-NRG MC ha detto: diffidate da chi gira con un punto esclamativo stampato sulla fronte, circondatevi di chi ha il punto interrogativo. Fate domande, fatevi domande. E di domande, in effetti, ne abbiamo fatte parecchie a colui che, con consenso unanime, si può considerare precursore, pioniere, antesignano, padre fondatore del rap in Italia.

Gli spunti e le risposte vengono fuori a frotte, mentre ci racconta della sua ultima avventura. Un libro. Nato semplicemente per rispondere alla domanda che più gli viene posta: “Come ti sei avvicinato al rap?”. E così che Frankie HI-NRG MC ha deciso di ripercorrere gli esordi, dalla nascita del bambino Francesco fino al “momento X” che ha cambiato la sua vita, e quella di molti altri: l’uscita del singolo “Fight the Faida”, non a caso eletta la miglior canzone rap italiana di tutti i tempi.

Una ragazza in prima fila gli chiede quello che tutti noi vorremmo domandargli: come ha fatto un ragazzo di soli 23 anni – tanti ne aveva al tempo – a scrivere un pezzo come “Fight the Faida” e prevedere tutto quello che sarebbe successo da lì ai prossimi anni? Come poteva, all’età in cui la maggior parte di noi pensa solo a farsi le canne e scovare stratagemmi per superare gli esami all’università col minor dispendio energetico possibile, avere già in testa il disegno dello sfacelo a cui saremmo andati incontro? “Cosa ti davano da mangiare, Frankie?!”

Eppure Frankie HI-NRG MC è un umile, e il vero “grazie” lo riserva soltanto a due persone che nominerà spessissimo nel corso di questa serata. E le chiama per nome, come se fossero due amici di vecchia data: i suoi genitori. E’ a loro che si rivolge quando si definisce “Portatore sano di pensieri propri”, ed è sua mamma che ringrazia per avergli regalato l’LP di “Thriller” di Micheal Jackson, non il disco che gli ha cambiato la vita, ma quasi.

Umile, dicevamo. Perché non giudica, da rapper della vecchia guardia quale è, questa nuova ondata che si chiama trap.  Anzi: senza alcuna ironia sottostante, la trova quasi commovente. I trapper, a suo avviso, hanno cambiato il modo di percepire il mondo del rap: al posto di machi a forma di 2Pac e 50Cents, mastodontici e cattivi, sono arrivati questi ragazzi emaciati, con lo sguardo triste, che cantano canzoni tristi ed esprimono un disagio palpabile (devo ascoltarli sotto questa nuova luce, mi riprometto). “Sono adorabili”, dice proprio così.

E ora che ho voglia di riascoltare “Thriller” e di riprovarci con la trap, ho anche deciso di ripescare dagli scaffali “Grammatica della fantasia” di Gianni Rodari, il libro che secondo Frankie HI-NRG MC tutti noi dovremmo leggere, prima o poi. Dopo il suo, ovviamente.

 

 

 

Related Posts