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Recensione: EXPLODED VIEW – “Exploded View”

Exploded-View-album-2016

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Gli Exploded View, creatura ibrida nata tra le polveri di Città del Messico e il rigore intellettuale di Berlino, per il loro disco di debutto hanno deciso di regalarci il disordine.

Il loro album d’esordio, datato quasi dieci anni fa 2016, non è un disco, è un reperto; una seduta spiritica catturata su un Tascam 388 a otto piste, dove il fruscio del nastro è parte integrante della narrazione tanto quanto la voce eterea di Anika. Una scelta di campo mirata a catturare l’istante senza il filtro della post-produzione, elevando l’improvvisazione a metodo compositivo.

Anika, ovvero Annika Henderson l’essenza e lo spirito della formazione, già nota per le sue collaborazioni con il mondo BEAK> (il gruppo di  Geoff Barrow, già nei Portishead), abbandona qui le vesti della musa eterea per farsi architetto di un suono che è insieme colto e viscerale, supportata da una sezione ritmica messicana capace di trasformare il battito dub in un’esperienza quasi ipnotica.

Il disco non cerca la melodia facile, preferendo esplorare le zone d’ombra tra il post-punk e una psichedelia scarna, tra il kraut rock e l’elettronica, dove ogni suono sembra possedere un peso specifico, una sua ragion d’essere politica e artistica.

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In brani come “Orlando”, la citazione di Virginia Woolf non è un mero esercizio intellettuale, ma diventa un’ode alla libertà d’espressione e alla resilienza, trasformando il dancefloor in un rifugio ideale contro le brutalità del quotidiano.

È una musica che chiede attenzione, da riscoprire e che invita a una partecipazione attiva e che premia l’ascoltatore con una profondità emotiva rara.

Gli Exploded View, ormai spariti nel limbo dell’anonimato, sono riusciti nell’impresa di suonare contemporaneamente antichi e futuristici, offrendo una narrazione sonora che non teme il silenzio né il disordine, ma li abbraccia come strumenti di una bellezza autentica e non contraffatta.

Si tratta di un debutto autorevole che vale la pena riscoprire, capace di dialogare con la tradizione sperimentale europea pur mantenendo un piede saldo nel calore irregolare delle proprie radici improvvisative.

SCORE: 8,50

TRACKLIST

1. Lost Illusions
2. One Too Many
3. Orlando
4. Call on the Gods
5. Disco Glove
6. Stand Your Ground
7. No More Parties in the Attic
8. Lark Descending
9. Gimme Something
10. Beige
11. Killjoy

DISCOGRAFIA 

2016 – Exploded View
2017 – Summer Came Early EP
2018 – Obey

VIDEO 

WEB & SOCIAL 

@explodedviewband

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