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Recensione concerto – TROPICO l’amore e i sentimenti si cantano insieme [Scaletta e Info]

Davide Petrella è uno dei più prolifici e “diffusi” autori della scena pop contemporanea.

La sua firma compare sotto hit portate al successo da artisti come Marco Mengoni, Cesare Cremonini, Jovanotti, Elisa, Elodie, Marracash, Coez, Rkomi — e ancora Marco Mengoni ed Emma tra gli altri — oltre che su brani di Lazza, tra cui “Cenere”, secondo posto al Festival di Sanremo 2023.

Accanto alla intensa attività di autore, Petrella sviluppa da qualche anno anche il progetto da cantautore con il nome d’arte TROPICO. L’avventura da solista inizia nel 2021 con l’album “Non esiste amore a Napoli”; da allora il quarantenne napoletano ha alternato l’attività di autore a quella di interprete pubblicando in totale tre album, l’ultimo dei quali, “Soli e disperati nel mare meraviglioso”, uscito a fine settembre 2025, ospita feat di Achille Lauro, Nayt, Calcutta, Ghali e Bresh.

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Per presentare il nuovo lavoro, Tropico ha intrapreso un breve tour nei club che, dopo le tappe di Roma, Molfetta, Milano e Bologna, lo porterà per due date nella sua Napoli. Sul palco del Fabrique di Milano arriva accompagnato da una formazione numerosa: dodici musicisti in totale (lui compreso): tre chitarristi, due alle tastiere ed elettronica, un bassista, un batterista, tre coriste e una violinista che suona anche tastiere e canta. È quindi una musica “vera”, suonata e sudata.

Tropico porta nelle canzoni tutto il suo mondo poetico e romantico: è un cantore dei sentimenti, un viaggiatore dell’amore. La colonna sonora del viaggio è un pop robusto che spesso vira al soul e al funk — i momenti migliori del concerto — dove ritmo e melodia si fondono, romanticismo e potenza convivono, e le ballate conservano comunque un’anima decisa. In molti pezzi affiora il dialetto napoletano e, a tratti, riecheggia l’eredità di Pino Daniele, pur con un timbro proprio e meno “nero”.

Tropico non dimentica nemmeno la tradizione della sua città: omaggia il repertorio classico napoletano e si ispira a Roberto Murolo quando intona brani come “Anema e core”, voce e chitarra come il Maestro.

Le pulsioni rap presenti nel nuovo disco rimangono misurate e compaiono solo quando servono. Così in “Tornare a casa” sale sul palco Bresh, come sul disco, mentre in “Certe cose” la compartecipazione è con l’amico Lazza, che porta con sé l’immancabile autotune.

Per il resto il repertorio è una raccolta di canzoni che non perdono mai energia: solo in “Anema e core” l’atmosfera si fa più intima, mentre in “Naufragare” emerge una curiosa ironica analisi sociologica — “Canto questa canzone in prima persona ma non condivido niente del personaggio”, confessa Davide introducendo il brano (introduzione che usa quasi sempre prima di iniziare ogni pezzo).

Ma lo spettacolo sul palco è solo una parte: la seconda metà della mela la costruisce il pubblico, rispondendo con passione a quanto proposto dall’artista. Dal palco si parla d’amore e di sentimento, si analizzano i rapporti, si fa sognare e così la platea reagisce di conseguenza: baci, abbracci, coppie che ballano come al dancing, persone che cantano tenendosi per mano e guardandosi negli occhi. Si respira amore — lo si vede e lo si vive.

Tropico sa dove andare e ci arriva a modo suo: senza essere melenso o sdolcinato, ma sulle ali di una melodia che conserva forza e potenza. Fonde elementi black con la tradizione napoletana e il pop moderno, dando vita a una sorta di “Musica Napoletana 2.0”.

A un concerto di Tropico non si arriva per caso — tra le ragioni c’è anche un senso di appartenenza geografica —: chi c’è vuole cantare, riconosce ogni nota e si entusiasma fin dalle prime battute. Davide, molto coinvolto, non si risparmia: incita il pubblico, lo dirige nei cori a cui spesso lascia spazio. Sotto il palco, un pubblico eterogeneo e caleidoscopico, senza prevalenza di età o sesso (per lo più coppie), partecipa con calore.

Alla fine resta un momento piacevole e autentico: un concerto dove la musica suonata, la parola e la partecipazione si incontrano per raccontare l’amore in tutte le sue sfumature.

Recensione di Luca Trambusti per musicadalpalco.com (Clicca per leggere l’intero articolo)

IL TOUR 

14 dicembre – BOLOGNA @ Estragon
22 dicembre – NAPOLI @ Palapartenope
23 dicembre – NAPOLI @ Palapartenope

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/tropico_petrella/

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