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CANZONI DELLA SETTIMANA: le nuove uscite discografiche (05 dicembre) #NewMusicFriday
Recensione: DEPECHE MODE - "Memento Mori: Mexico City”

CANZONI DELLA SETTIMANA: le nuove uscite discografiche (05 dicembre) #NewMusicFriday

CANZONI-DELLA-SETTIMANA-49-2025

È arrivata la Newsic Friday Vol. 49-2025, la prima lista di dicembre. Il nostro esclusivo Newsic-rating accompagna una selezione di uscite che spaziano tra generi, atmosfere e approcci sonori.

Dal groove incisivo dell’electro dance alle ballate intime, passando per rap, pop e rock: c’è qualcosa per ogni ascoltatore, pronto a chiudere l’anno all’insegna di novità e sorprese musicali.

LA PLAYLIST 

LE PAGELLE BRANO PER BRANO

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Depeche Mode –  Voto 8,00 – La loro cifra inconfondibile: cupezza affilata, atmosfere intense e tessiture sonore profonde. L’ennesima conferma, sempre se ce ne fosse bisogno, del perché restano un punto di riferimento imprescindibile! 

Flea –  Voto 8,00 – Flea respira altrove: la tromba si fa confessione, il groove si assottiglia fino a un minimalismo spirituale, mentre l’ensemble jazz costruisce un rito collettivo di luce e inquietudine. Un ritorno alle origini che vibra di quieta urgenza. Siderale.

Tom Smith  –  Voto 7,50 – Un viaggio nell’intimità dell’anima: la voce calda e accogliente di Tom si muove tra trame acustiche delicate, costruendo un brano che avvolge e svela senza urti. Intenso.

Michele Bitossi + Perturbazione –  Voto 7,50 – Questa split tra Bitossi e Perturbazione è un gioco di specchi emotivi: due brani che si riflettono, scavando nelle crepe interiori con pudore e precisione. Le riletture dilatano il senso originario dei brani, restituendoli più fragili e più veri. Ottimo progetto! 

Lumiero –  Voto 7,25 – Un viaggio sentimentale che oscilla tra ironia e malinconia: il disco viaggia negli anni sessanta (Bruno Martino sullo sfondo) e cattura scintille, silenzi e temporali dell’amore con scrittura elegante e voce capace di trasmettere desiderio, fragilità e coraggio. Avvolgente.

Brunosi Sas –  Voto 7,00 – Brunori firma un brano che si muove come una lente affettuosa e obliqua sul mito domestico di Aldo, Giovanni e Giacomo: una ballata in punta di piedi, dove l’ironia si fa eco malinconica e la mano di Sinigallia lucida ogni dettaglio. Un raccordo sonoro che aggiunge calore al film senza mai rubare la scena.

Disclosure -Leon Thomas –  Voto 7,25 – Un tuffo nell’electro dance con echi 2step: La combo costruisce un brano che pulsa e travolge, fatto per far muovere il corpo senza compromessi. Ritmo serrato e groove impeccabile rendono la traccia irresistibile.

Thomas Raggi – Nic Cester – Jet – Chad Smith –  Voto 7,00 – Un’orgia di rock senza filtri: Thomas e la sua squadra sparano riff e groove con energia totale. Nessuna raffinata misura, solo adrenalina pura e un entusiasmo contagioso che scuote e travolge. Scatenato.

Geolier  –  Voto 7,00 – “081” è Geolier che si rimette al centro del ring con un beat super stiloso con tanto di sax e una scrittura che affonda senza compiacere: identità, territorio, appartenenza, tutto in una lingua che resta sua e solo sua. Potenza nuda, zero ornamenti: una cartolina ruvida di Napoli che pulsa e morde.

Ice Spice – Tokischa  –  Voto 7,00 – Un incontro di flow e atteggiamento: Bronx e Dominicana si mescolano in un brano giocoso e carico di energia, costruito per ballare. Produzione lucida e presenza scenica decisa rendono “Thootie” un party anthem. Elettrico.

chiello –  Voto 7,00 – Un’ombra che ringhia sottopelle: Chiello scava nel suo immaginario con un linguaggio ormai maturo, teso e visionario. Il brano affiora come un rito intimo, tra colpa e istinto, lasciando un’impronta che morde. Sanremo preparati ad accoglierlo!!! 

Gianluca De Rubertis & Morgan –  Voto 7,00 – Una miniatura lirica in cui De Rubertis e Morgan intrecciano ricordo e quotidiano con misura artigianale. Una carezza che si fa rito laico, restituendo al gesto ordinario la sua profondità emotiva. Avvolgente.

Guns N’Roses – Voto 6,75 – Un brano più introspettivo, dove la chitarra emoziona e le sfumature si moltiplicano, mostrando un lato riflessivo dei Guns senza perdere il suo carattere rock. Sfumato.

Jungle Julia –  Voto 6,75 – “Carne” pulsa come un rito sensoriale: Jungle Julia distilla desiderio e fragilità in un impasto sonoro che avanza per scosse, tra sussurri corporei e una vulnerabilità mai esibita ma affilata. Un brano che respira, sfiora e brucia con eleganza febbrile. 

Marta Guidoboni –  Voto 6,75 – Marta intreccia ricordi e suggestioni in un paesaggio sonoro delicato e sospeso. La voce e la produzione retrò esplorano il tempo che resta, tra memoria e rinascita.

Emis Killa – Tedua –  Voto 6,75 – Un brano che vibra di simbolismi trattenuti: l’ambra come talismano, come fossile emotivo, come fermo-immagine di ciò che resta. Emis Killa gioca di cesello, Tedua porta densità e ombre, e il pezzo trova un magnetismo sottile più nelle sue implicazioni che nel suo impatto immediato

Neima Ezza–  Voto 6,75 – Neima torna a respirare nel suo habitat naturale: un beat vellutato, quasi anestetico, che gli permette di affondare le mani in un realismo emotivo senza trucchi. “Aria Tesa” è mezzo freestyle e mezzo confessionale, un flusso che non cerca né redenzioni né estetizzazioni del disagio, ma restituisce la cruda fisiologia di chi vive con il fiato corto.

Voga – 22 Simba – prima stanza a destra – Voto 6,75 – Un lavoro che scava senza compiacimenti: introspezione e lucidità si intrecciano in un’estetica sonora ormai pienamente definita. Un brano che ci mostra un interessante intreccio di stili e suggestioni. 

Atarde –  Voto 6,50 – Un tuffo nel profondo: tra acustico e elettronica, il brano mescola fragilità e meraviglia, svelando emozioni nascoste con eleganza e leggerezza. Un racconto intimo che respira e sorprende. Sospeso.

Speaker Cenzou – Voto 6,50 -“Ali” segna il ritorno di Speaker Cenzou con un rap introspettivo, sospeso tra ferite rielaborate e una maturità conquistata per attrito. La produzione di Ciro Mont ne amplifica la dimensione catartica. Rinascente. 

Eugenio in via Di Gioia – Voto 6,50 – Un inno all’imperfezione condivisa: il gruppo smonta l’ossessione della performance e celebra le micro-alleanze quotidiane. Un brano tenero e anticonformista, che fa della normalità un piccolo atto rivoluzionario.

Albe – Voto 6,50 – Indie-folk energico e autobiografico, dove radici, affetti e introspezione si intrecciano in un viaggio sonoro coerente e avvolgente. Accogliente. Olly-style! 

Gin Sonic –  Voto 6,50 – “Piangere” conferma l’attitudine dei Gin Sonic nel coniugare leggerezza e tensione emotiva: un lamento vivace che ride di sé, filastrocca e confessione allo stesso tempo, in cui il corpo e la voce si intrecciano in un gioco gioioso e malinconico con un retro gusto quasi samba. 

Laura Pausini –  Voto 6,50 – Pausini veste Antonacci di un’epica levigata che non sempre regge il peso dell’enfasi: l’intenzione c’è ! Il pezzo scorre, senza urtare, con quella sua consueta architettura vocale che salva tutto anche quando non sorprende.

Gianni Bismark –  Voto 6,30 – Autenticità e radici sono il filo conduttore: il rapper racconta periferia e quotidiano con uno sguardo fedele a sé stesso. Un brano coerente, che conferma stile e presenza senza stravolgere nulla. Onesto.

Sfera Ebbasta – Voto 6,30 – Una miniatura perfetta del suo universo: Sfera resta Sfera, senza deviazioni, senza travestimenti, senza ansie di reinvenzione forzata. Trap lineare, autosufficiente, seduta comoda sulle sue cifre stilistiche: ed è proprio lì che funziona e, al tempo stesso, si limita. Un esercizio di coerenza più che di rischio, una conferma che non sorprende ma ribadisce.

Baby Kirua – Rich The Kid –  Voto 6,25 – “Type Shit” è un incontro casuale che diventa sintonia tangibile: Baby Kirua e Rich The Kid fondono energie e mondi sonori.

Mada –  Voto 6,25  – Mada trasforma la vulnerabilità in energia: una ballata pop che si fa confessione luminosa, attraversata da tensioni interiori che esplodono in un crescendo catartico. Ogni parola pesa e libera, in un autoritratto che colpisce per sincerità e misura.

Enzo Dong – Pyrex –  Voto 6,00 – Un racconto tra cadute e pressioni quotidiane, tra amore, rivalsa e flex. Non male il beat e il rap di Pyrex. 

Il Pagante – Ludwing –  Voto 6,00 – Scivola giù come uno shot fuori pista: pop-dance plastificata, ironia da weekend lungo e un immaginario olimpico trattato con la solita faccia tosta. Funziona, ma resta intrappolata nel suo stesso après-ski.

Ottobre –  Voto 6,00 – Tensione si intrecciano in un racconto di desiderio e timore: il brano cattura fragilità e contraddizioni senza edulcorarle, lasciando emergere la verità dei sentimenti sospesi. 

Biava –  Voto 6,00- Biava traveste da sketch da bancone una stonata resa dei conti: sotto il rumore alcolico pulsa un’insicurezza disarmata, sputata in un rock sfilacciato e volutamente sgangherato. “Signorina dell’alcol” è uno sfogo storto ma sincero, più istinto che posa.

Vybes –  Voto 6,00 – Un autoritratto in penombra, dove Vybes converte la solitudine infantile in un racconto affettivo asciutto e pulsante. Il brano scava lasciando emergere una tenerezza irrisolta. Misurato.

Ruggero –  Voto 6,00 – “Sentimenti” distilla una malinconia educata, sospesa tra resa e ostinazione. Ruggero affida a melodie leggere il tormento post-rottura, senza mai affondare davvero il colpo: tutto resta a mezz’aria, elegante ma prevedibile, più bozzetto che confessione.

Mika –  Voto 5,00 – Continua il tuffo nell’elettro-pop anni ’80 che resta più esercizio di stile che invenzione: ritmo e synth ci sono, ma il brano fatica a sorprendere e a lasciare un segno. Prevedibile.

Elettra Lamborghini – Alan Dazmel –  Voto 5,00 – Un brano che si trascina senza lasciare traccia: produzione e scrittura appaiono scontate, senza guizzi né personalità. Ma a Sanremo vedremo questa Elettra???

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