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CANZONI DELLA SETTIMANA: le nuove uscite discografiche (28 novembre) #NewMusicFriday
CESARE CREMONINI guarda il video di “Ragazze facili”

CANZONI DELLA SETTIMANA: le nuove uscite discografiche (28 novembre) #NewMusicFriday

CANZONI-DELLA-SETTIMANA-48-2025

Benvenuti a Newsic Friday Vol. 48-2025: Ecco il nostro esclusivo Newsic-rating.

Nuova playlist del venerdì: un viaggio che va dalla musica raffinata di Sergio Cammariere e Calibro 35, al rap più ruvido di Noyz Narcos e Shiva, fino al pop globale di Ed Sheeran o a quello italiano di Tommaso Paradiso e Gigi D’Alessio. Tutti i brani da ascoltare subito.

LA PLAYLIST 

LE PAGELLE BRANO PER BRANO

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Sergio Cammariere –  Voto 7,50 – Sergio costruisce ancora una volta un mosaico sentimentale raffinato: jazz, cantautorato e rimandi cinematografici si intrecciano con la poesia di Kunstler, mentre voce e pianoforte guidano un percorso tra memoria, amore e rinascita. Sublime.

Calibro 35 –  Voto 7,50 – Un nuovo viaggio sonoro tra atmosfere urban anni ’80 e suggestioni jazzy ricreando tensione, stile e narrazione visiva con una precisione evocativa che richiama i classici. Cinematografico.

Crossroads – Cler –  Voto 7,25 – Continua il viaggio dei producer Paolo Rey e Alex De Ponti nel territorio morbido della nu-disco lucente: una produzione cesellata che lascia spazio alla voce di Cler, nitida, setosa, quasi tattile nel modo in cui attraversa il mix.  Aderente, elegante, magnetica!

15 15 –  Voto 7,00 – Energia solare e caos calcolato: produzione lucida e cuore pulsante trasformano il brano in manifesto collettivo. Il collettivo franco-polinesiano mostra sicurezza e identità, con un debutto concettuale che promette longevità artistica. Radioso.

Apparat –  Voto 7,00 – Apparat fa scorre il pezzo come una frattura silenziosa: percussioni tiepide e synth vaporizzati modellano la lenta deriva affettiva, quella distanza che cresce senza produrre rumore. Sfumato.

Venerus – Angelina Mango –  Voto 7,00 – Venerus e Angelina si incontrano come due presenze che respirano la stessa incertezza, trasformando il dubbio in un gesto musicale condiviso. Una meditazione sospesa, plasmata da un’intimità che non teme di mostrarsi vulnerabile.

Central Cee –  Voto 7,00 – Central torna affilato: su un beat pulsante sfoggia barra asciutta e determinazione feroce, mescolando autobiografia e riferimenti pop. Un colpo sicuro, lucido e visivo.

Noyz Narcos – Madame – Sine –  Voto 6,75 – Barre affilate, produzione che pulsa d’asfalto: Noyz con i beat di Sine graffiano, Madame addolcisce senza smussare, infilando una grazia velenosa tra i colpi. Un incastro feroce ma calibrato, che regge la tensione senza cedere mai. Tagliente.

Beba –  Voto 6,75 – Beba mette a nudo contraddizioni e vizi con ironia e consapevolezza: tra dolcezza e durezza, il singolo racconta successo, perdita e ricostruzione con scrittura affilata e autenticità.

Naska–  Voto 6,75 – Naska accelera senza sbavature: il suo pop-punk resta abrasivo, diretto, tirato quanto basta per lasciare lividi sonori. Una formula semplice ma ancora pulsante, che sa come mordere. Anamnesi super rock! 

centomilacarie Voto 6,75 – “via lattea” incrocia confessione e immaginario fumettistico, sospendendo la figura di una donna irraggiungibile in un cielo iperbolico. La produzione di MACE amplifica questa tensione: intima, vibrante, ma a tratti dispersiva nella sua teatralità emotiva. Astrale.

Massaroni Pianoforti –  Voto 6,75 – “Poveri Figli” scivola tra ritmo serrato e testi senza filtri, con Massaroni Pianoforti che lascia che la musica parli per sé. La forza sta nell’urgenza e nell’irriverenza, anche se l’impatto emotivo resta più fisico che riflessivo.

Cesare Augusto Giorgini –  Voto 6,75 – Cesare esplora identità e radici in un percorso introspettivo: un confronto tra sogno e realtà, tra aspirazione e frustrazione, dove la musica diventa specchio di sé e della società. Meditativo.

Moà –  Voto 6,75 – “Briciolo d’anima” unisce mondi, epoche e sensibilità in un abbraccio sonoro: Moà trasforma connessioni profonde e legami invisibili in musica delicata, sospesa tra introspezione e intimità. Sospeso.

prima stanza a destra –  Voto 6,75 – Dream-pop delicato e cantautorato sospeso: synth soffusi e chitarre pulite sostengono un falsetto vulnerabile che trasforma piccole immagini emotive in paesaggi sonori nitidi. Etereo.

ceneri – Voto 6,75 – “Se ti sapessi” avvolge la voce di Irene in un tappeto sonoro che accoglie paure e pensieri, sospendendo il dolore senza reprimerlo. Un brano delicato e intimo, dove la musica cura senza edulcorare. Avvolgente.

Ed Sheeran – Voto 6,50 – Ed Sheeran affronta i propri fantasmi con “Skeletons”, percussivo e nervoso quanto basta per far vibrare le crepe emotive che lo attraversano. La prodzione asciutta di Slatkin e P2J amplifica quell’eco irrisolta che torna a mordere, trasformando la confessione in ritmo.

Tommaso Paradiso – Voto 6,50 – Tommaso torna nel suo habitat naturale: un pop che sfiora gli anni Ottanta senza mai davvero abbandonare il comfort dei suoi mantra melodici. Tutto è familiare, quasi domestico, costruito per rassicurare più che sorprendere. Un rientro morbido, forse fin troppo controllato. Consolatorio.

Lorenzo Fragola –  Voto 6,50 – “Storte” si muove in punta di piedi tra disillusione e tenerezza: una ballad scarnificata, retta da piano e voce, che privilegia la sincerità al decoro formale. Fragola tenta la maturità emotiva. 

Gigi D’Alessio –  Voto 6,50 – Gigi racconta un divorzio con la sua consueta immediatezza emotiva: intensità e dolore si intrecciano in un racconto di vita reale, diretto e riconoscibile, senza abbellimenti. Sincero.

 Olivia Santimone  Voto 6,50 – Un racconto in chiaroscuro: alt-pop plasmabile, punteggiato da deviazioni melodiche che insinuano un’irrequietezza sotterranea. L’immaginario è vivido, ma il moto camaleontico del brano finisce per disperdere la tensione narrativa più che sublimarla. Evanescente.

Schiuma – Voto 6,50 – Un ritratto interiore delicato: pop cantautorale essenziale e voce intima raccontano gesti minimi e verità quotidiane. Il brano esplora consapevolezza e fragilità senza enfasi melodrammatica. Autentico.

Den –  Voto 6,50 – Den traduce timori e incertezze in un paesaggio sonoro sospeso, dove la fragilità del racconto diventa la sua forza. L’onestà narrativa prevale sulla drammaturgia.

Marco Di Nunno –  Voto 6,50 – “Tornerai” si muove tra introspezione e lirismo calibrato: piano e archi avvolgono un ritornello che tenta di sublimare nostalgia e speranza, ma l’eleganza orchestrale talvolta rischia di smorzare il pathos. Sognante.

Gero Riggio –  Voto 6,50 – “Senza farci del male” trasforma il dolore del rifiuto in ballad intensa e delicata: parole ripetute, arrangiamento sfumato e voce emotiva raccontano cura, amore e resilienza.

Epoque –  Voto 6,50 – Epoque dosa afro-beat e urban con una naturalezza felpata, trasformando ritmo e sensualità in un linguaggio personale. Un’eleganza che non smussa l’energia, ma la incanala in vibrazioni morbide e magnetiche.

weird –  Voto 6,25 – “Universo” mescola rap-pop, urban e R&B per raccontare il bisogno di rallentare e ritrovarsi in un mondo frenetico. Beat serrati e synth anni 2000 sostengono una riflessione generazionale intensa ma controllata

Senza Coloranti Aggiunti –  Voto 6,25 – “Torino” intreccia rock abrasivo e confessione notturna, ma l’intensità emotiva finisce per saturare il racconto più che disciplinarlo. I riff graffianti sostengono un canto febbrile che cerca ordine nel caos, senza però trovare un vero baricentro narrativo. Mi ricorda Motta!


Narcadian Voto 6,25 – Una furia controllata: chitarre raspose, impeto punk e un’urgenza lirica che sfiora il nichilismo senza davvero abbracciarlo. Il risultato, però, resta più dichiarazione d’intenti che detonazione emotiva, lasciando addosso un’eco sincera ma irrisolta.

Voga Voto 6,25 – Un racconto tra introspezione e momenti di lucidità professionale che costruisce un’identità sonora personale tra elementi urban, rap e R&B che si intrecciano con le radici napoletane. Coerente e riconoscibile. 

Le Scimmie – Lele Brade – Vale Lambo  Voto 6,25 – “2 FRAT” riporta Le Scimmie alle origini: Lele Blade e Vale Lambo intrecciano ferite, lealtà e appartenenza in un dialogo intenso. Un racconto di fratellanza scelto, che pesa più del tempo passato insieme.

 Clamö  Voto 6,25 – Tra eccessi, club esplorando abissi interiori e frammenti di identità confusa. La techno diventa voce e struttura, traducendo rabbia, desiderio e rinascita in linguaggio sonoro.

Euroclub – Voto 6,25 – Il super gruppo dance distilla identità diverse in un’unica pulsazione: una dance collettiva, nervosa e senza schemi, che punta a costruire un immaginario europeo sotterraneo e riconoscibile. 

Loge –  Voto 6,15 – Un rap crepuscolare dove Loge distilla le proprie ferite in un flusso cupo, quasi rituale. La produzione di Lord Pretty incupisce ogni parola, ma l’intensità emotiva sfiora a tratti l’autocompiacimento, smussando l’impatto catartico.

Shiva – Voto 6,15 – Shiva si mette la corona da solo, e lo fa con un’enfasi quasi liturgica: il riferimento al Vangelo, sul quel beat epico e ingombrante, finisce però per suonare più come flex estetico che come un gesto simbolico. L’autoconsacrazione c’è, ma la misura sfugge. Non mi convince! 

Sacky –  Voto 6,00 – “FAIDA” traduce anche una volta la rabbia e vissuto in un flusso creativo lucido e viscerale: Marz firma una produzione essenziale che valorizza la tensione tra Sacky, Neima Ezza e Vale Pain. Il brano è uno scambio di memorie e stili anche se ormai stra sentito! 

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