Recensione: CARMEN CONSOLI – “Volevo Fare la Rockstar”
Buon per lei se non è diventata una rockstar, perché grazie a Dio Carmen Consoli è diventata Carmen Consoli, la “cantantessa”, come hanno deciso di soprannominarla i suoi fan anni fa.
Un sostantivo che pesa nel suono, nell’autorità e nella responsabilità che evoca e nei ruoli a cui rimanda: cantante, contessa, poetessa, essa. Lei. Nobildonna siciliana della canzone italiana, abilissima paroliera, interprete dal timbro unico, Carmen Consoli ha definito e ridefinito la musica italiana impregnandola di sofisticatezza, senza mai risultare inaccessibile.
Rockstar forse non lo è, almeno non nella definizione più infantilistica e abusata del termine (seppur c’era chi cantava “Diventerai una star” a 21 anni suonati, mica dietro i banchi della scuola elementare) ma di sicuro Carmen Consoli fa parte di quel firmamento di stelle che hanno indicato la strada a molte cantanti e cantautrici di oggi, e che spesso la citano come ispirazione e aspirazione, sorella maggiore e mentore.
“Volevo fare la rockstar” è il suo nuovo disco, ed è come una boccata di aria fresca e pulita dopo mesi, anni passati ad ansimare nello smog di una produzione musicale di parole erose dagli autotune e chitarre ormai eclissate dietro al lavoro dei producer. “Volevo fare la rock star” è dolcezza pura. E’ una lettera d’amore di una madre al figlio, che in questo disco compare ovunque (spassionatamente nell’incantevole “Le cose di sempre”). E forse sotto sotto parla anche ad un’altra bambina, proprio lei, quella in grembiulino e fiocco rosa che guarda l’obiettivo di chi le scattava la foto sulla cover del suo disco e che ha creduto così tanto nel suo sogno da realizzarlo.
Dopo 25 anni di onoratissima carriera, altri 8 album in studio, “Volevo fare la rockstar” rompe in maniera egregia un silenzio durato 6 anni. Un disco colmo di valori perduti, semplici, da riscoprire: il tempo, il sogno, la famiglia, la felicità, anche quella che proprio lei aveva saputo audacemente accostare alla confusione e che oggi invece appare più pacata e definita. I suoi testi raccontano storie con una semplicità complessa, con la natura che irrompe disegnando immagini che quasi prendono vita (L’Aquilone), assieme alla memoria e ai ricordi che in Consoli sono sempre cosi dirompenti e commoventi (“Volevo fare la rockstar”), alla critica sociale mascherata da poesia, quasi da filastrocca (“L’uomo nero” e “Mago Magone”).
Respiriamola a fondo, quest’aria pura chiamata Carmen Consoli, che chissà quando ci ricapita di nuovo.
SCORE: 8,00
TRE BRANI DA ASCOLTARE SUBITO:
Sta succedendo – Imparare dagli alberi a camminare – L’uomo nero
QUOTES:
La verità è che un giorno o l’altro
Dovrai decidere la sorte di questo ricordo
Imprimerlo o rottamarlo
Come è facile ingannare il tempo
Un traguardo dopo l’altro
Come anime in carriera senza alcun rimpianto
Cos’è che chiami amore?Davanti a noi l’oceano abbracciava le nuvole
Dicevi che tutto è possibile
Che nell’infinito prima o poi due rette si incontrano
Sopra di noi il volo di aquile bianche
Che a tratti veniva da piangereLa verità è che un giorno o l’altro
Dovrai riprendere il filo di un vecchio discorso
Raccoglierlo, poi dipanarlo
Non è semplice venirne a capo
Un intralcio dopo l’altro
Quante caute indecisioni e nodi di passaggio
Cos’è che chiami amore?
Il caotico su e giù di un aquilone
L’incoscienza e la passioneDavanti a noi l’oceano abbracciava le stelle
Distese di luci giù a valle lungo l’orizzonte
Che nel cielo a tratti si uniscono
Sopra di noi chissà quali astri nascenti
Portavano il colore dei sogni
Di quei desideri che da qualche parte ancora sbandano
Dovrai decidere la sorte di questo ricordo
Imprimerlo o rottamarlo
Come è facile ingannare il tempo
Un traguardo dopo l’altro
Come anime in carriera senza alcun rimpianto
Cos’è che chiami amore?Davanti a noi l’oceano abbracciava le nuvole
Dicevi che tutto è possibile
Che nell’infinito prima o poi due rette si incontrano
Sopra di noi il volo di aquile bianche
Che a tratti veniva da piangereLa verità è che un giorno o l’altro
Dovrai riprendere il filo di un vecchio discorso
Raccoglierlo, poi dipanarlo
Non è semplice venirne a capo
Un intralcio dopo l’altro
Quante caute indecisioni e nodi di passaggio
Cos’è che chiami amore?
Il caotico su e giù di un aquilone
L’incoscienza e la passioneDavanti a noi l’oceano abbracciava le stelle
Distese di luci giù a valle lungo l’orizzonte
Che nel cielo a tratti si uniscono
Sopra di noi chissà quali astri nascenti
Portavano il colore dei sogni
Di quei desideri che da qualche parte ancora sbandano
Sopra di noi il volo di aquile bianche
Che a tratti veniva da piangere
Tu chiedevi una promessa al vento
Un soffio di libertà
Com’era bello interromperti
Strapparti un bacio con un sorriso
(L’Aquilone)
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
1996 – Due parole
1997 – Confusa e felice
1998 – Mediamente isterica
2000 – Stato di necessità
2002 – L’eccezione
2006 – Eva contro Eva
2009 – Elettra
2015 – L’abitudine di tornare
2021 – Volevo fare la rockstar
IL VIDEO
WEB & SOCIAL
instagram.com/carmenconsolimusic
