Recensione: APPARAT – Lp5

Recensione: APPARAT – Lp5

Il berlinese Sascha Ring continua il suo viaggio nei meandri della musica. Dopo avere parcheggiato gli elettronici Moderat e sospeso le incursioni cinematiche si presenta nel suo stato primordiale con il progetto Apparat e pubblica questo piccolo gioiello di nome Lp5. 

Per ascoltare Lp5 bisogna prepararsi ad immergersi in un mondo fluttuante fatto di sfumature, di piccole percezioni, di dettagli sonori. Un complesso musicale preciso, iper perfezionista che spazia dall’elettronica d’ascolto, alla new age, dal jazz al drum and bass e all’Idm. 

Ring riesce a disegnare tutto questo con grande semplicità, cambiando continuamente casacca diventando:  autore, compositore, produttore e soprattutto visionario. 
La sua musica è la contemporaneità qualitativa.  Il prodotto di sovrapposizioni e continui cambiamenti, realizzati in modo svincolato da logiche di mercato e incentrato su una mera e fantastica imprevedibile libertà creativa. 

Alla fine del disco si rimane felici, soddisfatti e sedotti e si riemerge da questo fantastico mondo con la dancefloor rarefatta ed eterea, di In Gravitas

Geniale! 

www.apparat.net
@apparatofficial

Score:  8,00

Tre brani da ascoltare subito: Dawan – Caronte – In Gravitas

Quotes: 

Inside armies
They come to me
Whispering of peace
In their digging
For cracks and holes
To hide, to hide
To hide, to hide

This moment, right
Out of focus
Left in space
Where no one cares
And I, signaling myself
Just to get through
For a second holds, and then it starts to slide
(Dawan)

Tracklist:  

01. Voi_Do
02. Dawan
03. Laminar Flow
04. Heroist
05. Means Of Entry
06. Brandenburg
07. Caronte
08. EQ_Break
09. Outlier
10. In Gravitas

Discografia:

2001 – Multifunktionsebene 
2003 – Duplex 
2006  – Orchestra of Bubbles
2007 – Walls 
2008 – Things to Be Frickled 
2011 – The Devil’s Walk
2019 – LP5 

Video: 

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